I nove saggi del Consiglio costituzionale francese (nella foto) hanno approvato l'essenza giuridica della riforma delle pensioni che prevede l’innalzamento da 62 a 64 anni dell’età previdenziale. Si è saputo dopo le 18 di venerdi 14 aprile che la contestata riforma voluta dal presidente Emmanuel Macron aveva superato un ostacolo chiave, nonostante le divisioni nell'emicilo parlamentare e il protrarsi delle proteste di piazza. Sono stati altresì rilevati dal Consiglio vizi di natura legale in alcuni articoli della legge. Nella notte il Presidente ha firmato la promulgazione del testo di legge che dovrebbe andare in vigore dela primo settembre.
Richiesta di referendum respinta. Il 3 maggio esame della seconda istanza.
Il Consiglio costituzionale ha respinto la richiesta di 250 parlamentari dell'opposizione francese di indire un referendum di iniziativa condivisa sulla riforma delle pensioni. Resta ora una seconda istanza, depositata successivamente che dovrebbe essere oggetto di una nuova decisione di tale Consiglio il 3 maggio.
Ancora scioperi e proteste
Un corteo di diverse centinaia di manifestanti era giunto venerdi dinanzi alla sede del comune di Parigi, difeso da centinaia di gendarmi. Le sigle sindacali hanno rilanciato la mobilitazione - che dura da 3 mesi - nei vari settori, con cortei previsti a Parigi e nelle principali piazze francesi contro l'aumento progressivo dell'età pensionabile da 62 a 64 anni. Sophie Binet, segretario generale del sindacato CGT, non esclude la battaglia ad oltranza.
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