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Ue e politiche comuni della sicurezza e di difesa. Dialogo con Enrico Borghi

18-04-2022 17:23

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Ue e politiche comuni della sicurezza e di difesa. Dialogo con Enrico Borghi

intervista di Alessandro Mauriello

Intervista a cura di Alessandro Mauriello @europolitiche

 

Come già osservato e analizzato da molteplici studiosi delle relazioni internazionali, in particolare dal prof. 
Vittorio Emanuele Parsi in una precedente intervista su Europolitiche e nel suo ultimo lavoro dal titolo Titanic, siamo in una fase di transizione per gli scenari globali con inedite sfide ai nostri sistemi  istituzionali così come li abbiamo conosciuti finora.
In questo spazio cercheremo di analizzare tale passaggio con Enrico Borghi, membro della Commissione Difesa della Camera dei Deputati e del Copasir, nonché responsabile Pd  nazionale delle Politiche per la sicurezza. 

 

Nello scenario internazionale attuale, quale sarà il ruolo dell’Ue e del nostro paese?
L’Unione Europea deve rafforzarsi in tutte le sue dimensioni su integrazione e sovranità, come vediamo dai grandi sconvolgimenti di questi ultimi anni dalla crisi finanziari, alla crisi sanitaria , fino alla crisi internazionale della geopolitica attuale.
Dobbiamo agire su molti livelli, come affermava il prof. Beniamino Andreatta, presidente dell’Arel, tra  l’altro autore di un saggio importante di riforma dell’Onu, oggi molto attuale vista la complessità del quadro in cui stanno cooperando le istituzioni internazionali.
Mi spiego dobbiamo avere “quattro Europe”:
• Quella della Difesa comune con una riforma urgente del patto Nato
• Quella dell’Energia per avere autonomia da paesi come La Federazione Russa che usano tali finanziamenti per rafforzare la loro macchina bellica, e per autonomia nelle nostre filiere  produttive, ricordando che siamo un paese che esporta molto con il made in Italy ecc
• Quella delle Migrazioni con una nuova gestione dei flussi, riformando il Trattato di Dublino con il  nuovo assetto post Visegrad
• Quella del digitale e della cyber sicurezza che inerisce all’unità di intelligence in chiave europea


A suo avviso, come L’Ue potrà evolvere nella sua costruzione comunitaria?
Dobbiamo attuare una riforma della Governance, dei sistemi decisionali a maggioranza contro l’unanimità.
Determinare una vera politica europea sui vari dossier e temi di coordinamento su sanità, lavoro, ricerca,  come abbiamo in parte iniziato a fare con il Next Generation UE, per poter superare la crisi sanitaria da Covid 19.
Queste sono le prossime sfide per la classe dirigente europea, che dovrà essere all’altezza di queste, come  lo fu il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli.

 

Come arriveremo ad un vero coordinamento comune sulle politiche dei servizi e di difesa?
La ringrazio della domanda, per il mio delicato ruolo di membro del Copasir Comitato parlamentare per l  sicurezza della Repubblica.
Anche qui dobbiamo accogliere la Fase delle tre guerre in atto che qui descrivo:
• Tradizionale come in Ucraina 
• Ibrida con disinformazione,ingerenze con attacchi cibernetici, fake news ecc
• Economica 
Molteplici paesi con capitalismi di stato e autocrazie, con sistemi illiberali oggi potenze economiche  utilizzano questi tre strumenti bellici a geometria variabile per consolidare le loro rendite di posizione o la  loro egemonia globale nella geopolitica, cercando di indebolire i nostri sistemi complessi di democrazia.
Perciò come gruppo parlamentare del Pd stiamo lavorando ad un aggiornamento normativo in materia di  cybersicurezza, di rapporto con paesi terzi o soggetti terzi, con la presentazione di un Disegno di legge.
Formando e ammodernando le forze di intelligence economica dedicate a queste nuove forme di guerra.

 

Alessandro Mauriello @europolitiche.it


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