La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, non ha risparmiato toni duri nei confronti della Russia, da mesi minacciosa contro l’Ucraina, in occasione di un'intervista rilasciata a Les Echos e Handelsblatt.
La leader dell'esecutivo europeo ha esplicitamente accusato il Cremlino di usare “le consegne di gas come mezzo di pressione contro di noi" e ha aggiunto che "di fronte all'aumento della domanda e ai prezzi in aumento, altri fornitori di gas hanno aumentato significativamente le loro consegne, ma non Gazprom", deducendo che "l'azienda, che è di proprietà dello stato russo, sta quindi mettendo in dubbio la sua affidabilità".
La presidente Von der Leyen si tiene intanto informata dei risultati ottenuti dalla commissaria europea all'Energia, Kadri Simson, che in questi giorni è volata in Azerbaigian e in Turchia in un'ennesima tappa di un tour dell'Ue per aumentare la fornitura di gas ed aggirare la dipendenza da Mosca.
Con il presidente azero, Ilham Aliyev, ha discusso l'aumento delle forniture di gas e la cooperazione su rinnovabili e transizione energetica e con il ministro turco per l'Energia e le Risorse naturali, Fatih Donmez hanno valutato le "prospettive per la sicurezza energetica in Europa e per il proseguimento della cooperazione regionale sul Corridoio meridionale del gas".
In caso di attacco della Russia all’Ucraina, la Commissione varerebbe un severo pacchetto di sanzioni che, ha detto la Von der Leyen, sempre nella stessa intervista a Les Echos e Handelsblatt, "va dalla chiusura dell'accesso ai capitali stranieri ai controlli sulle esportazioni di beni critici, componenti high-tech che la Russia non può semplicemente sostituire, ad esempio nel campo dell'intelligenza artificiale e delle armi, dei computer quantistici, dei laser e dello spazio" aggiungendo significativamente "Nord Stream 2 non può essere escluso dall'elenco delle sanzioni, questo è molto chiaro",