La riunione dell'Ecofin si e tenuta venerdi 16 giugno, all'indomani della riunione dei ministri dell'Eurozona e a margine della consueta valutazione annuale del Fondo Monetario Internazionale sulla performance dell'area dell'euro e delle politiche dei Paesi dell'Unione.
I temi affrontati, tra i quali i progressi sull'Euro digitale, sono stati ampiamente dibattuti ma nella disamina del dossier più divisivo ai ventisette ministri economici, riuniti in Lussemburgo, è giunto l'eco delle conclusioni del Team del Fondo Monetario centrate sulla richiesta di “un rapido accordo sulla riforma della governance economica e di bilancio dell'UE (Patto di stabilità, sospeso fino a dicembre 2023,Ndr)” a supporto della sostenibilità di bilancio a lungo termine.
Al consesso Ecofin la delegazione tedesca è giunta con una posizione che mira a restaurare nel Patto riformato regole uguali per tutti. Austria, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Estonia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Repubblica Ceca e Slovenia sposano la linea tedesca. Berlino giudica frammentata una politica di bilancio portata avanti in 27 modi diversi, tanti quanti gli Stati membri, che, semplificando, è la proposta di riforma avanzata dalla Commissione. In questo giudizio, stavolta la Germania è lontana dalla Francia che, al pari dell'Italia, spinge da settimane per approvare la riforma secondo le linee illustrate a maggio da Dombrovskis e Gentiloni, ritenendole piu realistiche e sostenibili per i Paesi con deficit pubblici ulteriormente cresciuti dopo l'impatto da arginare di Pandemia e Guerra in Ucraina.
Il Commissario agli Affari Economici ha espresso in conferenza stampa l'auspicio che i prossimi Consigli tecnici giungano ad una intesa sulla futura governance economica dell'Unione, possibilmente nel semestre spagnolo di presidenza dell'Ue che durerà da luglio a dicembre del 2023.
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