A Monaco di Baviera, in Germania, si sono riuniti capi di Stato e di governo, ministri, alti ufficiali militari, diplomatici e analisti politici da tutto il mondo per discutere di sicurezza globale.
Tre giorni di lavori
La 59ª edizione della Conferenza di Monaco sulla sicurezza che quest’anno ha coinvolto, dal 17 al 19 febbraio 2023, ben 96 Stati, si è incentrata sulle sfide alla sicurezza in Europa a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina, iniziata il 24 febbraio 2022 su ordine del presidente Putin. Non a caso il forum è stato aperto dal capo di Stato della nazione aggredita Zelensky, mentre per la prima volta da oltre vent’anni nessun esponente russo è stato invitato ai lavori.
Stoltenberg della Nato ha dettato la linea sui prossimi impegni pro-Ucraina. Anche la Cina ha inviato a Monaco, senza significative posizioni di svolta sulla guerra, il suo resposabile degli Esteri.
Gli europei a Monaco: convinto sostegno a Kiev
A conclusione dei lavori, sul fronte europeo, la presidente della Commissione Von der Leyen ha decisamente confermato di voler continuare a cordinare un forte sostegno alla causa ucraina. Sulla stessa linea le cancellerie europee.
In questo senso, Von der Leyen ha assicurato di essere “profondamente convinta” che questa “unità” e “determinazione” dei paesi occidentali riguardo alle azioni prese contro Mosca e a favore di Kiev “saranno mantenute”, perché “stiamo combattendo per i nostri valori e per la nostra stessa esistenza”.
Ha fatto eco alla presidente Von der Leyen l’alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza Borrell che ha chiesto domenica 19 febbraio “meno applausi” e più armi per l’Ucraina. “Zelenski e gli ucraini ottengono molti applausi e poche munizioni, questo è il paradosso. Hanno bisogno di meno applausi e di una migliore fornitura di armi”, ha detto Borrell, esortando gli stati membri dell’UE ad agire “rapidamente” per coprire la carenza di munizioni.
“Tutti i leader europei hanno detto qui che la Russia non può vincere la guerra, che l’Ucraina deve vincere la guerra. Quindi dobbiamo passare dalle parole ai fatti”, ha affermato Borrell, mentre ha avvertito che la sicurezza dell’UE “è stata sfidata” dal conflitto sul territorio ucraino. “Abbiamo messo insieme l’Ucraina perché questa guerra è una grande sfida per la nostra sicurezza, una sfida esistenziale per l’Europa, ha affermato il massimo rappresentante diplomatico dell’UE.
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