E' in corso il Festival dei Cittadini del Mediterraneo. Società civile, dibattiti e arte nella Città di Catania in programma dal 2 al 5 giugno a Catania..
Lo spirito del Festival
Il festival, promosso dal Programma UE Med Dialogue for Rights and Equality e dal Comune di Catania con il Patrocinio dell’UniCt, è dedicato a tutti coloro che hanno a cuore il Mare Nostrum come destino comune per un futuro migliore oltre le frontiere. Ed è proprio di frontiere ma anche di libertà, di uguaglianza, di ambiente, di diritti umani che si parlerà dal 2 al 5 giugno a Palazzo della Cultura e in varie location della città, come spiega Gianluca Solera, responsabile del programma UE Med Dialogue « Stiamo lottando per ridare speranza, energia e visione a questa regione. Per fare in modo che il Mediterraneo funga ancora una volta da ispirazione, un’ideale di progresso sostenibile e di pacifica convivenza non solamente per l’Europa ma per il mondo intero». E prosegue «vogliamo cercare di mettere in evidenza che c’è un vivace e straordinario tessuto di cittadini impegnati sulle due sponde, una rete di cittadinanza attiva ed energica che può dare nuova centralità e futuro al Mediterraneo».
«È stata una lunga e complessa organizzazione coadiuvata anche dall’Università di Catania che ci ha visti impegnati affinché la città si faccia trovare pronta» aggiunge l’ex assessore Barbara Mirabella, mentre la Prof.ssa Lucia Zappalà, Delegata del Rettore all’Internazionalizzazione
dell’UniCt, afferma che «il Mediterraneo è un hot spot di biodiversità, naturale ma anche culturale. È proprio questo che sta all’origine di questo festival, e l’Università ne ha accolto gli obiettivi con entusiasmo.»
Questo festival insomma non è solo un evento tra i tanti che offre il territorio ma un vero e proprio dono alla città di Catania e alla Sicilia, posta finalmente al centro del Mediterraneo non più solo geograficamente ma anche simbolicamente, per urlare a gran voce in tutte le direzioni che la
cittadinanza non è un concetto rigido ma in continua evoluzione, fondato su valori condivisi e inclusivi.
Il programma
Catherine Cornet, direttrice artistica del Festival, lo racconta più nello specifico « L’FCM ha nel suo DNA il vero significato di festa! Sarà un’occasione unica per festeggiare insieme dopo due anni di fermo in un unico, vivace flusso di idee, divertimento, ragionamenti. Si inizia dalla mattina con originalissime, inusuali visite guidate in giro per la città aperte a ospiti e pubblico, per continuare con workshop e dibattiti fino al pomeriggio e concludere in bellezza con musica e spettacoli alla sera».
Gli ospiti
Alcuni nomi che interverranno in questa prima edizione di #FCM 2022: David Abulafia, tra i maggiori studiosi dell'Italia medievale e del Mediterraneo, l’attore e scrittore sefardita Moni Ovadia, l’attivista e scrittore egiziano Khaled Mansour, l'economista Leonardo Becchetti, diversi
Sindaci di città mediterranee tra cui quello di Tunisi e Betlemme. Saranno presenti anche Patrick Zaki, ricercatore e attivista egiziano tristemente celebre per il suo arresto senza processo regolare dal regime di Al Sisi, la giornalista di Radio Tre mondo e reporter in aree di crisi Laura Silvia
Battaglia, Paola Caridi, giornalista e scrittrice esperta di Medio Oriente e molti altri ancora.
Gli spettacoli
«Le serate offriranno al pubblico una proposta artistica contemporanea davvero originale» svela Biagio Guerrera, presidente della storica Associazione Musicale Etnea «Il giovedì ci sarà da divertirsi e da frenare la fame con il salentino Donpasta, il venerdì sarà il turno della Compagnia
Zappalà Danza, istituzione del panorama artistico catanese, che si esibirà in un nuovo spettacolo di musica e danza; il sabato avremo l’egiziana Maryam Saleh assieme a Zeid Hamdan musicista libanese pioniere della musica elettronica nel Medio Oriente. Concluderemo con un dj-stet
estremamente particolare della siriana Jessika Khazrik».
Le installazioni artistiche
Anche l’arte è rappresentata all’interno del festival quasi come a confondere e decostruire una percezione “tradizionale” e statica dell’opera: l’artista francese Sabine Rethorè giocherà con le cartine geografiche al cortile Platamone mettendo al centro la città di Catania, mentre Corinne
Silva racconterà viaggi per terra e per mare attraverso degli oggetti apparentemente comuni, delle cartoline. Alla GAM infine una mostra di fumetti, la nona arte, curata dalla casa editrice Mesogea
e ispirata a una delle piaghe che affliggono ad oggi il mediterraneo: la migrazione.
I film
Prima al Palazzo della Cultura che ospiterà la maggioranza degli eventi del festival e poi alla Città della Scienza grazie al sodalizio con l’Università di Catania che ha accolto le proiezioni, verranno presentati ben 7 film da diversi paesi per la rassegna Cinema del reale, dedicata a un genere di
cinema a metà tra fiction e documentario, estremamente dinamico ma colpevolmente trascurato in Italia. Saranno proiettati nei quattro giorni di Festival: Naviganti di Daniele De Michele, cronaca quotidiana sulla dignità di essere artista; Luzzu di Alex Camilleri, storia di grande impatto emotivo
sulla vita di un pescatore maltese; L’Urlo di Michelangelo Severgnini sulle condizioni dei detenuti libici presentato dal giornalista libico direttore editoriale di Anbamed Farid Adly, alla presenza di regista e protagonista; I was there di Sam Beiruty sulla violenza di genere durante la guerra civile
siriana; Alla mia piccola Sama di Waad al-Kateab ed Edward Watts lettera d’amore da una madre alla figlia nata sotto i bombardamenti in Siria; Shooting the mafia di Kim Longinotto su un’istituzione della fotografia, Letizia Battaglia; Ayouni di Yasmin Fedda, sulla ricerca e l’attesa di
Bassel Safadi e Padre Paolo Dall’Oglio, tra le 100.000 persone scomparse in Siria.
Un festival pr i piccoli
Per ultimo ma non da ultimo, il festival ha pensato anche ai bambini, per cui sono previsti laboratori giornalieri mattutini e pomeridiani; i genitori potranno così seguire i dibattiti mentre i figli saranno impegnatissimi a giocare con l’alfabeto arabo, con le arti circensi o con gli strumenti
musicali, a cura del performer e operatore culturale Mario Taviano e della Casa editrice Mesogea.
Per concludere, anzi per iniziare
«La famosa espressione “l’elefante nella stanza” calza a pennello per questo festival, specie nella città dell’elefante…» ribadisce Domenico Simone di South Media «ecco noi vogliamo essere proprio quell’elemento ingombrante che, per quanto ovvio e appariscente, viene sistematicamente ignorato. Conflittualità e incomunicabilità devono lasciare il posto alla pace e al dialogo, non possiamo più far finta di non vedere».
Il programma completo è sfogliabile e scaricabile al seguente link https://urlz.fr/inM3