Si arricchisce in Francia l’offerta di leadership politica in vista della corsa all’Eliseo nell’aprile del 2022. Le neocontendenti sono Anne Hidalgo e Marine Le Pen hanno sciolto le riserve e annunciato le rispettive discese in campo per le presidenziali francesi. Due candidature che ampliano con figure femminili di peso la rosa degli attuali partecipanti alle elezioni, già formata dal presidente in carica Emmanuel Macron e dall’ex negoziatore Ue per la Brexit Michel Barnier.
La sindaca di Parigi Hidalgo punta ad intercettare lo scontento dell’ex elettorato socialista confluito verso Macron nel 2017 e decisivo nella sua elezione a Presidente. Ha dalla sua la capacità di tradurre in politiche concrete per la metropoli, le tendenze più attuali nella società francese, almeno più in voga tra le componenti che si candidano a rappresentarla. Sostenibilità e istruzione i cavalli di battaglia della sindaca, declinati in una versione meno glamour di Macron, forte di quella informalità che nutre la pariginità da sempre egemone in Francia.
Marine Le Pen punta a confermarsi come alternativa credibile a Macron e al mondo progressista in generale. Sconfitta alle precedenti presidenziali, ha dovuto ricostruire il tessuto slabbrato dell’universo destro francese, cercando di proporsi come figura in grado di spostare al centro il baricentro della propria collocazione identitaria, impresa non facile con quel cognome così ingombrante, a causa del passato fascista del padre, e delle sue passate vulgate eurofobiche, indigeste a tanta parte dei conservatori francesi che mirano ad egemonizzare l’Unione Europea più che autoescludersersene.
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