EU/EN - Poland takes over the presidency of the Council of the European Union for the second time in its history With the beginning of 2025, the Presidency of the EU Council has also changed. In the next six months Poland is going to be engaged in the institutional coordination of talks between European countries. Since January the passing of the baton, which first saw Hungary as representative of the Council, will be seeing Warsaw as crossroads of the Union's debate until 30 June 2025. The change puts an end to Viktor Orbán’s management, who has drawn quite a few criticisms from the European Commission and several state members. His successor, also fulfilling the role of Polish Prime Minister, Donald Tusk, is a leader with a different tone and history from the Hungarian Prime Minister, indeed among his objectives there is the further consolidation of the support for Ukraine attacked by Moscow. Warsaw fears that a possible peace agreement with Moscow, at which the new US administration will eagerly work on as soon as possible, could lead to Ukraine’s yielding of territory to Russia, thus strengthening the Kremlin's geopolitical ambitions that the Poles have wanted to stem for centuries. All this within a framework of strengthening the new common defence, announced among the priorities of Von der Leyen's second term. Poland is also at the forefront of ensuring that further sanctions are applied against the import of energy raw materials from Russia into the European Union. For the second time in its history, Warsaw will captain the European agenda with clear objectives, among which putting Eastern Europe at the center of attention through the increase in internal security of the European countries, all the more so after Bulgaria and Romania joined the Schengen area. The reintroduction of border controls and the growing tensions on the management of migrants convey a fundamental community response by the European states. Among Poland's priorities in the official program there is also the guarantee of freedom of enterprise and the energy transition. Ursula Von der Leyen's communication approach to the new European semester is also positive whereas it has resulted in favour of the Polish Presidency for a prosperous and secure Europe in all its dimensions.
IT - Con l’inizio del 2025 cambia anche la Presidenza del Consiglio dell’UE. Nei prossimi sei mesi sarà la Polonia ad essere impegnata nel coordinamento istituzionale dei colloqui tra i Paesi europei. Da gennaio infatti scatta il passaggio di testimone che prima ha visto l’Ungheria rappresentante del Consiglio e che ora vede Varsavia crocevia del dibattito dell’Unione fino al 30 giugno 2025. Il cambio pone fine alla gestione di Viktor Orbán che non poche critiche aveva sollevato da parte della Commissione europea e da diversi Stati membri. Il suo successore, nonché Presidente del Consiglio polacco Donald Tusk è un leader dai toni e dalla storia diversa del primo ministro ungherese, e infatti tra i suoi obiettivi vi è un ulteriore consolidamento del sostegno all’Ucraina aggredita da Mosca. Varsavia teme che un eventuale accordo di pace con Mosca, al quale la nuova amministrazione statunitense vorrà quanto prima lavorare, potrebbe portare l’Ucraina a cedere territori alla Russia, rafforzando in questo modo le ambizioni geopolitiche del Cremlino che i polacchi vogliono arginare da secoli. Il tutto in un quadro di rafforzamento della nuova difesa comune annunciato tra le priorità del secondo mandato Von der Leyen. La Polonia è inoltre in prima linea affinché vengano applicate ulteriori sanzioni contro l’import nell’Unione europea delle materie prime energetiche russe. Per la seconda volta nella sua storia Varsavia sarà alla guida dell’agenda europea con obiettivi chiari, fra i quali mettere l’Est Europa al centro dell’attenzione attraverso l’incremento della sicurezza interna dei Paesi europei, a maggior ragione dopo che Bulgaria e Romania sono entrate a far parte dell’area Schengen. La reintroduzione dei controlli alle frontiere e le tensioni crescenti sulla gestione dei migranti rendono fondamentale una risposta comunitaria da parte degli Stati europei. Tra le altre priorità della Polonia presenti nel programma ufficiale troviamo anche la garanzia della libertà di impresa e la transizione energetica. Positivo anche l’approccio comunicativo al nuovo semestre europeo di Ursula Von der Leyen che si è infatti espressa a favore della presidenza polacca per un’Europa prospera e sicura in tutte le sue dimensioni.
Michele Carbotti per @europolitiche.it