Si è tenuta la prima visita di Gabriel Attal a Berlino dedicata “all’importante amicizia franco-tedesca”. Giunto in Germania, lunedi 5 febbraio il primo ministro francese ha incontrato il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Seguirà a maggio, la visita ufficiale di Stato del Presidente Emmanuel Macron.
La decennale seppur altalenante intesa franco-tedesca, segna nelle relazioni speciali fra i vertici istituzionali il grado di avanzamento del progetto di integrazione europea. Energia, industria, commercio extra-Ue, difesa, sono i molteplici i dossier in verifica nel quadro della speciale relazione bilaterale alla quale, non più tardi di ottobre del 2023, l'allora primo ministro Borne e il cancelliere Scholz avevano già dedicato una due giorni di dialogo.
Attal ha rilasciato dichiarazioni all'insegna della valorizzazione e della conferma del legame tra Francia e Germania, basata, secondo il premier francese, sulla “volontà di costruire, di parlare per capirci meglio”.
Sull'energia è noto che le politiche di Francia e Germania sono disallineate: Parigi non arretra sul ricorso al nucleare, mentre a Berlino non se ne sente nemmeno parlare da anni, dopo la nota denuclearizzazione del Paese.
E' invece decisamente condiviso il percorso di incentivare le industrie francesi e tedesche e metterle a capo di un processo di riconversione che, abbandonando gli estremismi antitrust intra-Ue, dia slancio alle produzioni in base alle due transizioni, una digitale, l'altra ecologica, in cui si è articolata la strategia della Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen e prevedibilmente anche la prossima.
Su come approcciare le politiche commerciali sono apparse confermate le diverse visioni, in particolare sull'accordo commerciale UE-Mercosur, il più rilevante mai negoziato ed in cantiere dal 1999. La Germania è da sempre favorevole, mentre per la Francia, scettica, l'accordo così com’è non può essere approvato, anche perchè Parigi vuole le clausole specchio, che estende a ogni firmatario standard socio-ambientali dell'Unione.
Per quanto riguarda Il dialogo sulla difesa europea resta centrale lo sviluppo del Future Combat Air System (FCAS), un programma europeo di jet da combattimento tra la francese Dassault Aviation, la tedesca Airbus e la spagnola Indra Sistemas.
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