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La rigenerazione italiana ed europea nel pensiero sociale del Codice di Camaldoli. Conversazione con Alberto M

26-07-2023 13:30

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La rigenerazione italiana ed europea nel pensiero sociale del Codice di Camaldoli. Conversazione con Alberto Mattioli

Nel luglio 1943 veniva pubblicato uno dei documenti ispiratori dell'impegno degli europeisti cristiani nel secondo cinquantennio del Novecento.

Ottanta anni fa veniva alla luce il Codice di Camaldoli, un condensato di settantasette enunciati redatto da una schiera di intellettuali italiani per far emergere una concezione delle società democratiche che organizzano istituzioni e vita economica proponendo uno sviluppo scevro dagli estremi ideologici del credo liberista e, di converso, di quello collettivista. Una sorta di Carta di principi che ha richiamato, per la ricorrenza, una vasta attenzione negli ambienti intellettuali e politici italiani ed internazionali. Abbiamo il piacere di conversarne con il saggista Alberto Mattioli, autore di diversi contributi sulla rigenerazione intellettuale e civile italiana ed europea alla luce delle correnti di pensiero richiamate. 

A cura di Alessandro Mauriello.

 

 

Dottor Mattioli ci può, in sintesi, spiegare cosa è il Codice di Camaldoli?

Il Codice richiamato nella sua domanda, è un documento politico programmatico che fu redatto da un ensemble di importanti intellettuali cattolici, dal 18 luglio al 23 luglio del 1943, di cui oggi luglio 2023 celebriamo gli 80 anni con convegni e seminari. Intellettuali del Movimento Laureati Cattolici e alti dirigenti delle istituzioni. Da Giorgio La Pira a Pasquale Saraceno, Sergio Paronetto,  Ezio Vanoni, Adriano Bernareggi. 

Dai nomi si evince che il documento è un ragionamento complessivo sulla realtà politica, articolato su vari temi che compongono gli aspetti multiformi della società, dallo sviluppo economico, all’etica del lavoro, fino allo sviluppo sociale contro il pericolo della politica epidermica di oggi, nella quale vi è  la separazione tra cultura e politica, come afferma il presidente della Cei  Zuppi nella sua prolusione per il seminario su Camaldoli.

Un documento complesso, che esprimeva il contributo di una visione integrata del cattolicesimo, alla ricostruzione democratica del paese, anche con influenze della Rerum Novarum e della dottrina sociale della Chiesa.

Ciò si vedrà plasticamente nella fase Costituente del paese; poiché molti esponenti cattolici fecero parte della redazione ufficiale della nostra Carta Fondamentale, donando in termini concreti idee ricostruttive alla trasformazione del nostro sistema politico istituzionale per esempio  sul libero mercato con limiti e regole certe, sul lavoro, sulla giustizia sociale, sui beni comuni.

 

Come ha influenzato il processo di rigenerazione europea?

La ringrazio per la domanda perché mi consente un a digressione, che però entra nel perimetro delineato dal Codice.

Mi spiego meglio in termini di azione politica, in qualche modo il Codice Camaldoli,  il Codice di Malines, la Rerum Novarum e il Quadragesimo Anno costituiscono il nucleo fondamentale del cattolicesimo politico come afferma Norberto Bobbio, che organicamente costruirà come famiglia politica nel post guerra le istituzioni europee, come le conosciamo oggi, nel loro processo evolutivo di stop and go.

Con uomini del calibro di  De Gasperi, Schumann, Adenauer,  Moro,  La Pira.

Guardando al panorama attuale per il perseguimento del progetto europeista,  pensiamo all’impegno istituzionale e alla saggezza del Presidente Mattarella , o al compianto presidente del Parlamento europeo David Sassoli.

 

Lei ha lavorato con la prof.ssa chiara Tintori ad un libro importante su un nuovo Patto per l’economia. Quale contributo dell’economia di Francesco all’idea dello sviluppo sostenibile europeo?

Si insieme alla prof.ssa Chiara Tintori abbiamo curato questo volume denso di contributi di importanti studiosi (L. Becchetti, E. Giovannini ecc.),  che vuole essere un  apporto di idee per una elaborazione sistematica sul sistema paese alle prese con la crisi climatico-ambientale e i suoi riflessi sulla demografia ma anche sulle criticità che incontrano lo sviluppo economico e del Welfare.

Idee che guardano all’orientamento dello sviluppo integrale e all’Economia di Francesco, oltre lo sviluppo meramente economico,  e ponendo interrogativi sul bisogno di un Nuovo Umanesimo che governi i processi sugli assi di trasformazione del sistema mondo, guardiamo all’Intelligenza Artificiale e ai suoi effetti sul lavoro e sulle scienze della vita.


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