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Il Consiglio europeo del 9 e 10 febbraio

14-02-2023 11:00

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Il Consiglio europeo del 9 e 10 febbraio

Nelle conclusioni le linee guida sui futuri passi in tema di aiuti di stato, Green Industrial Plan, immigrazione e sostegno all'Ucraina

I negoziati e i dossier del Consiglio europeo straordinario del 9 e 10 febbraio hanno avuto, in alcuni casi, una evoluzione verso l'accellerazione dell'azione congiunta. Altri macrotemi appaiono da affrontare più specificamente nei prossimi mesi e comunuqe nel corso del prosieguo del primo semestre 2023 presieduto dalla Svezia.

 

Meno rigidità sugli aiuti di stato

L’allentamento dei vincoli sugli aiuti di Stato per Berlino è un obiettivo non lontano dall'essere raggiunto. Al Consiglio di febbraio si è avuta conferma che per la Francia si tratta di un orizzonte sostanzialmente comune. Ne è stata la riprova il viaggio preliminare qualche giorno prima del consesso a Bruxelles dei ministri economici di Berlino e Parigi a Washington per comprendere quali margini negoziali sarebbero possibili per evitare l'imbarazzante  collisione su fronti protezionsitici, in un quadro organico di solida e inevitabile alleanza transatlantica..

La reazione al piano di sostegno dell'amministrazione Biden (sotto il nome di Inflation Reduction Act) si va sempre più sostanziata da un più agile dispiegarsi di investimenti miliardari alle industrie europee.  Come noto, il pacchetto da 370 miliardi di dollari in dieci di incentivi e sussidi alle imprese che la Casa Bianca ha messo a disposizione delle imprese americane per sostenere la transizione delle tecnologie verdi e anche il Made in Usa ha allarmato le cancellerie europee.

In questo senso, i colloqui tra i leader europei al Consiglio sono serviti a dare il via libero politico agli sherpa già al lavoro da settimane sulla reazione da strutturare a livello Ue per proteggere le industrie europee. Si legge nel cominicato finale ".. le procedure devono essere rese più semplici,
rapide e prevedibili e devono consentire di fornire rapidamente un sostegno
mirato, temporaneo e proporzionato, anche mediante crediti d'imposta, nei settori strategici per la transizione verde che subiscono l'impatto negativo delle sovvenzioni estere o degli elevati prezzi dell'energia."

 

Un Green Industrial Plan entro l'estate?

Gli assi strategici della Commissione su Green e Digitale, decisivi per i futuri scenari planetari, escono sempre più rafforzati e al centro della scena nei Consigli, non solo negli Ecofin, e ne innervano i principali fronti negoziali. Cosi è stato anche al vertice di febbraio 2023 con i riflettori puntati sul Green Deal Industrial Plan presentato all'inizio di febbrai dalla presdidente Von der Leyen al World Economic Forum di Davos..

Il piano dovrebbe far parte del Green Deal europeo, che "ha avviato sulla strada della neutralità climatica l'Unione europea e le consentirà di aprire la strada a livello globale nell’era industriale zero-net (emissioni nette zero, ndr). se ne è ampiamente discusso al Consiglio straordinario e dalle conclusioni del Consiglio si evince inoltre testualmente: "..sono necessari investimenti sia pubblici che privati finalizzati a colmare le carenze di investimenti che minano la crescita. Il Consiglio europeo
prende atto dell'intenzione della Commissione di proporre, prima dell'estate 2023, un Fondo per la sovranità europea volto a sostenere gli investimenti nei settori strategici".

 

Il capitolo immigrazione

 

l Consiglio europeo condanna i tentativi di strumentalizzare i migranti a fini politici, in particolare se utilizzati come leva o nell'ambito di azioni ibride di destabilizzazione. Invita la Commissione e il Consiglio a portare avanti i lavori sugli strumenti pertinenti, comprese eventuali misure nei confronti degli operatori di trasporto dediti alla tratta di persone o al traffico di migranti o che agevolano tali pratiche.
Il Consiglio auspica inoltre una stretta cooperazione tra gli Stati membri e con Europol, Frontex ed Eurojust, nonché con partner chiave, per consentire di rafforzare ulteriormente la lotta contro la tratta di esseri umani e il traffico di migranti.

 

 

Il sostegno all'Ucraina

Il 9 febbraio a Bruxelles si è voluto ribadire nel primo capitolo del comunicato finale : "Il Consiglio europeo conferma gli impegni assunti nella dichiarazione comune resa a seguito del vertice UE-Ucraina. L'Unione europea continuerà a fornire all'Ucraina e alla sua popolazione fermo sostegno a livello politico, economico, militare, finanziario e

umanitario per tutto il tempo necessario. Ad oggi, l'assistenza complessiva fornita all'Ucraina e alla sua popolazione dall'Unione europea e dai suoi Stati membri ammonta ad almeno 67 miliardi di EUR. L'Unione europea e l'Ucraina sfrutteranno appieno il potenziale dell'accordo di associazione, compresa la zona di libero scambio globale e approfondita, in modo da creare le condizioni per il rafforzamento delle relazioni economiche e commerciali in vista dell'integrazione dell'Ucraina nel mercato unico
dell'UE. L'Unione europea ha approvato una settima tranche di sostegno militare a favore dell'Ucraina per un valore di 500 milioni di EUR nell'ambito dello strumento europeo per la pace e ha avviato la missione di assistenza militare dell'Unione europea per la formazione di un primo contingente di 30 000 militari nel 2023. Ciò porta il sostegno militare complessivo fornito dall'Unione europea e dai suoi Stati membri a circa 12 miliardi di euro"..

Sul piano più informale dei negoziati, gli europei hanno fatto comprendere a Zelensky che ulteriori aiuti Sul fronte delle forniture militari, estese ad aerei da guerra, ricalcano sostanzialmente il contenuto dei colloqui del preliminare incontro a tre all'Eliseo tra Macron, Scholz e Zelensky, ovvero che le decisioni sulla dotazione di aerei da guerra per Kiev è da coordinare con la Nato.


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