Raduni nelle grandi città di tutta la Polonia a sostegno della permanenza del Paese nell'Unione europea dopo che la Corte costituzionale della nazione ha stabilito questa settimana che la Carta polacca prevale su alcune leggi europee.
Donald Tusk, leader dell'opposizione in Polonia ed ex Presidente del Consiglio Ue, ha convocato la protesta per difendere l'appartenenza della Polonia all'Ue. "Dobbiamo salvare la Polonia, nessuno lo farà per noi", ha detto Tusk. La maggioranza dei polacchi, secondo i sondaggi, resta favorevoli alla permanenza nell'Ue, ma tra Varsavia e Bruxelles le relazioni sono tesissime da quando nel 2015 il partito populista Legge e Giustizia è salito al potere con frizioni su ruolo e funzioni dello stato di diritto in Polonia. A Varsavia, il cui sindaco proviene dal partito Piattaforma civica di Tusk, sono accorsi centomila partecipanti Le televisioni hanno raccolto le preoccupazioni in piazza riguardo l'eventualità che il governo nazionalista di destra cavalcando l'onda nazionalista di reazione alla sentenza della Corte costituzionale decida una strategia che addirittura non escluderebbe una cosiddetta "Polexit" o che la Polonia sia alla fine costretta a lasciare l'Ue.
Il primo ministro Morawiecki ha più volte negato che l'esecutivo stia cercando di lasciare l'Unione anche se molti suoi colleghi di partito da mesi stanno accrediando una narrazione palesemente anti-Bruxelles.
Secondo Tusk invece Morawiecki vuole "uscire dall'Ue, violare i diritti dei cittadini, scagliandosi contro i conservatori al governo i quali hanno replicato con un videomessaggio - dalla Spagna in riunione con Vox, la compagine utranazionalista iberica - del premier: "l'Ue non può imporre agli Stati leggi incompatibili "Il ruolo dell'Unione Europea è sostenere lo sviluppo dei Paesi, senza imporre loro idee contrarie alla loro storia e identità" .
Non sono mancate reazioni e commenti da parte dei vertici di Bruxelles, in particolare il Presidente del Parlamento europeo Sassoli, ha ribadito che non possono essere tollerate iniziative unilaterali che attentano alla coesione politica nell'Unione.
Antonio De Chiara @europolitiche