Europolitiche ha in programma di pubblicare una serie di approfondimenti sul pensiero di Altiero Spinelli e, più in generale, sugli scenari internazionali di oggi visti in una prospettiva da studiosi del pensiero del grande europesita italiano. Un primo contributo che proponiamo, nella rubrica sugli scenari internazionali, è l'intervista del nostro vicedirettore Mauriello a Mario Leone, giovane direttore dell'Istituto che, sull'isola di Ventotene, da Spinelli prende il nome.
Come noto, Ventotene fu l'isola del'esilio imposto a Spinelli dal Fascismo. Nei suoi quattro anni a Ventotene (1939-1943) condivise l'espereinza del confino con uomini politici di primaria importanza nella storia d'Italia, come il futuro Presidente della Repubblica Sandro Pertini e, in particolare con l'esponente di Giustizia e Libertà Ernesto Rossi e il socialista Eugenio Colorni. Nel giugno del 1941 Spinelli, con la collaborazione di Rossi e Colorni, scrisse sull'isola il documento base del federalismo europeo: il Manifesto per un'Europa Libera e Unita, meglio conosciuto come Manifesto di Ventotene.
ll Seminario nazionale e internazionale che l'Istituto Spinelli promuove dal 1982 è uno degli appuntamenti fissi del dibattito europeista.
Antonio De Chiara
1. Lo scenario internazionale attuale quali opportunità crea per la costruzione comunitaria?
Siamo in una fase storica particolarmente in evoluzione. Nel bene e nel male. Nel male perché vediamo ancora una volta l’uso delle armi per la risoluzione di problemi a livello internazionale, che fanno piombare amaramente la memoria alle nefandezze della seconda guerra mondiale nel cuore dell’Europa. Nel bene, perché proprio questi limiti alla gestione democratica delle relazioni internazionali, pongono soprattutto l’UE nella condizione di doversi “proteggere” approfondendo e velocemente il processo di integrazione europea.
2. Quali modifiche da apportare a livello politico istituzionale?
Politicamente c’è forte convergenza sulla costruzione di una difesa e di una politica estera UE davvero comune. I limiti evidenti della PESCO e le decisioni in materia attraverso l’unanimità mettono il freno a mano tirato all’UE. Quindi va da sé che bisogna prima di tutto mettere al centro della riforma istituzionale l’abolizione del diritto di veto, la centralità del Parlamento europeo come legislatore e il ridimensionamento del Consiglio europeo.
3. Lei dirige istituto spinelli. Ci descriva la sua figura e quelle degli altri visionari di Ventotene?
Come direttore sono in carica dal novembre del 2020. L’Istituto è nato nel 1987 un anno dopo la morte del padre dell’unità europea per volontà della Regione Lazio grazie all’intuizione di Gabriele Panizzi, del Movimento Federalista Europeo con Guido Montani e altre figure di rilievo nel panorama federalista dell’epoca come Ursula Hirschmann (moglie di Altiero) e Luciano Bolis e di oggi come Pier Virgilio Dastoli. Il ruolo di direttore, ruolo svolto preciso solo per pura passione, ha però delle incombenze naturali non solo per l’indirizzo e l’azione di formazione ma anche per la gestione amministrativa delle attività. In questo gli altri soci, insieme alla Regione e al MFE, come la Provincia di Latina e il Comune di Ventotene, con il Movimento europeo, sono strategici.
4. Quali manifestazioni promuovete come centro studi per diffondere il pensiero federalista?
Sono diverse le manifestazioni che soprattutto negli ultimi 3 o 4 anni abbiamo provato ad amplificare sul territorio in particolare della regione Lazio, ma in tempi di pandemia, anche attraverso collaborazioni sempre più strette con altri enti di formazione, istituti e fondazioni, enti istituzionali con il mezzo telematico, webinar e meeting online. Attraverso una stretta collaborazione con i Comuni del Lazio e la stessa Regione poi si è riusciti a contribuire a sviluppare diversi seminari e incontri nelle scuole in particolare. Poi fondamentali sono i 3 seminari che caratterizzano le nostre attività principali, quelle di “custodire” e diffondere il pensiero di Altiero Spinelli e del Manifesto di Ventotene, ovvero il Seminario nazionale e internazionale che si svolge sull’isola pontina dal 1982 che ha avuto ultimamente anche il riconoscimento di valore morale dal Parlamento europeo con la Risoluzione approvata il 6 aprile scorso. L’anno scorso abbiamo avuto l’onore di ospitare il presidente della Repubblica Mattarella. Questo seminario nazionale lo consideriamo di secondo livello, quello di primo livello è quello regionale propedeutico, grazie alla legge regionale n. 37/1983, proprio a quello nazionale (che quest’anno si terrà dal 28 agosto al 2 settembre). Infine un ultimo livello, il terzo, lo dedichiamo a coloro che si sono distinti in quello nazionale, diciamo che un ultimo tassello di formazione “specialistica” di approfondimento della militanza anche federalista.
intervista a cura di Alessandro Mauriello @europolitiche