Nelle elezioni politiche greche il premier di centro-destra Kyriakos Mitsotakis, leader di Nuova democrazia ha ottenuto una vittoria ampia. A spoglio ultimato, il partito del primo ministro ha fatto registrare un corposo 41% dei consensi.
Nonostante la netta affermazione, come gia previsto alla vigilia delle consultazioni, Mitsotakis è orientato a rifiutare il mandato per creare un nuovo governo, in quanto con l’attuale legge elettorale, la vittoria non si è convertita in una solida maggioranza nel parlamento di Atene.
Mitsotakis punterà quindi a nuove elezioni a giugno, quando con una nuova legge – che prevede un premio di maggioranza – prevede di riuscire ad assicurarsi la base parlamentare per un governo monocolore a guida Nuova democrazia.
La sinistra di Syriza, ha visto il proprio consenso scendere al 20% da più del 30% delle passate elezioni, ed è uscita sconfitta. Il leader del partito Alexīs Tsipras, primo ministro della Grecia dal 2015 al 2019, ha parlato apertamente di “risultato deludente”, congratulandosi con Mitsotakis per la vittoria elettorale.
Hanno ottenuto un buon risultato i socialisti del Pasok, che tornano a superare la soglia del 10%, ma anche per il Partito comunista greco (KKE) che si assesta intorno al 7%. Si sono fermati al 5% i nazionalisti di Elliniki Lysi (Soluzione greca), mentre è restata fuori dal parlamento MeRA25 dell'ex ministro delle Finanze di Syriza Yannis Varoufakis.
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