«Passioni italiani » è il titolo evocativo di un’attraente programmazione comune al Festival du Livre de Paris e a Italissimo in cui l’Italia sarà all’onore permeando i lettori partecipanti alle attività del Festival dello spririto letterario sempre vivo della penisola.
Un programma ricco e vario prevede la presenza di una cinquantina di autori italiani portatori di culture, sensibilità, stili, generi e approcci diversi, ma ugualmente esigenti e fecondi. Autori osannati dal pubblico insieme ad altri più ‘’di nicchia’’, decisamente interessanti. Ogni lettore si sentirà così rappresentato da almeno un autore italiano che esprimerà simbolicamente la creatività culturale, artistica ed editoriale dello stivale.
Dal 17 al 23 aprile, Parigi vibrerà quindi al ritmo della creatività italiana i cui rappresentanti si esprimeranno in italiano o in francese, alimentando dialoghi fecondi fra gli autori e i partecipanti.
Incontri, spettacoli, proiezioni e letture, si alterneranno per una settimana contaminando Parigi di uno spirito italiano decisamente proteiforme.
Quest’anno, per la cultura italiana, è una grande festa perché la penisola non era stata all’onore da ben ventun anni, benché i lettori d’oltralpe non avessero mai cessato di leggere letteratura italiana contemporanea, magari traendone dei gioiellini cinematografici, com’è accaduto per « Mal de pierres » tratto dal romanzo di Milena Agus « Mal di pietre » e portato al successo da Nicole Garcia e Jacques Fieschi, con una splendida interpretazione di Marion Cotillard.
Dai politologi agli ellenisti, dagli adepti dei romanzi storici ai romanzieri di storie di periferia, dagli autori di polizieschi agli amanti della montagna, dagl’intimisti ai fautori dell’amicizia, senza dimenticare le autrici sensibili alla condizione delle donne, Italissimo accoglie vecchi nomi e nuove voci per soddisfare al meglio la domanda di un pubblico eterogeneo sempre crescente e voglioso d’incontri ‘’face à face’’ non soltanto con i loro autori favoriti, ma anche con scrittori da scoprire.
Non mancano i fautori del Mediterraneo, né gli scrittori che s’intrattengono sul sempiterno tema dell’amore.
Presente anche il fumetto, come pure l’Italia vista dal nord-est.
Anche il cinema italiano non deluderà, né l’editoria, purtroppo non esaustivamente rappresentata. Il caleidoscopico paesaggio editoriale italiano è ancora lungi dall’essere ben rappresentato, soprattutto per quanto concerne la media e piccola editoria.
Oltre all’illustrazione, sarà presente la fotografia con qualche esposizione che trasporterà i fruitori delle opere in un Italia dove le immagini degli umani si fondono con una natura lussureggiante, spesso a dispetto di una realtà economica in crisi. Non mancheranno le guerre, i ritratti di visi innocenti immersi in un contesto sociale deprivato. Immagini celebri si alterneranno a proposte inedite ed originali.
Molti i nomi noti al grande pubblico, che si tratti di letteratura, cinema, fotografia… Indulgere sui beniamini dei lettori sembrerebbe però superfluo, laddove volti, penne, immagini nuove potrebbero sorprendere il pubblico con la potenza delle loro opere. Che si tratti di romanzi di genere, d’amore o di noirs, il denominatore comune rimane un linguaggio comune fra Italia e Francia, a riprova dei profondi legami culturali che uniscono i due Paesi.
Interessante anche la presenza dei traduttori a fianco di certi autori, presenza che testimonia un fertile dialogo fra la cultura italiana e quella del Paese ospite.
Fra gli autori presenti nel programma, abbiamo incontrato lo scrittore Andrea Donaera la scoperta delle cui opere ha rappresentato un reale piacere. Di lui avevamo letto la citazione di un altro autore pugliese, Omar Di Monopoli, che descriveva la sua scrittura come ‘’il battito più intimo di un Sud ancestrale, senza tempo, terribile e sublime’’e la cosa non poteva che intrigarci. Ad accompagnare l’autore, il suo agente letterario milanese, Piergiorgio Nicolazzini della PNLA.
Ma, innanzitutto, chi è Andrea Donaera ?
Capelli lunghissimi raccolti in una coda, gesti calmi e sicuri, sorriso rassicurante : due occhi grandi e profondi ci fissano bonariamente.
« A questa domanda dovrebbero rispondere gli altri…Sono salentino, nato a Maglie nel 1989 ma cresciuto a Gallipoli. Ho studiato Scienze della Comunicazione e mi sono occupato di poesia contemporanea e di nuove forme di scrittura. Ho vissuto in Emilia-Romagna per cinque anni, dove ho studiato e lavorato. Poi, ho fatto ritorno nel Salento.»
Cosa lo ha spinto a rientrare nella sua terra ?
« A riportarmi nel Salento è stato un bando di concorso europeo rivolto ai pugliesi innovativi under 35, che intendessero presentare progetti di imprese volte al miglioramento del territorio. Il mio progetto è piaciuto e la vincita del concorso mi ha fatto rientrare per metterlo in atto. Nel 2019 è stato pubblicato il mio primo romanzo intitolato ‘’Io sono la bestia’’, edito da NN Editore, che conduce il lettore nel cuore della Sacra Corona Unita, organizzazione mafiosa delle Puglie. Nel 2021, con la stessa casa editrice, ha visto la luce il mio secondo romanzo ‘’Lei che non tocca mai terra’’. Quest’anno, invece, sarà pubblicata una raccolta di poesie. La poesia, infatti, è una forma espressiva che amo sin da ragazzo e che mi accompagna al quotidiano. »
Ha parlato del suo progetto per migliorare il territorio. Suppongo abbia a che fare con la sua passione per la scrittura ?
« Il progetto riguarda l’apertura di uno spazio culturale, una libreria e bottega in cui stare insieme e dove si possono trovare libri di case editrici indipendenti, con particolare attenzione agli editori pugliesi. Pensiamo di curare temi a noi particolarmente cari, come l’ambiente e la valorizzazione delle periferie. Il posto è nato, in pieno centro di Gallipoli, e si chiama Macarìa. »
Molto bene : speriamo un giorno di potervi venire a trovare per respirare tali atmosfere conviviali e magiche, ma torniamo a Parigi. Ha appena terminato di presentare il suo romanzo ‘’Elle, qui ne touche jamais terre’’ dinanzi a uno spazio gremito, silenzioso e partecipativo, sullo sfondo della ‘’Dame de fer’’ che troneggia sugli Champs de Mars. Cosa ha visto, sentito e provato, arrivando a Parigi, ospite del Festival du Livre de Paris ?
« Sembrerebbe strano a dirsi ma, a volte, occorre andare all’estero per realizzare di far parte di un mondo letterario, più di quanto accada rimanendo in Italia stessa. Venire a Parigi rappresenta per me un patto simbolico ed emotivo di grande impatto, nel senso positivo del termine. Non sono emozionato ma felice. Oltretutto, amo Parigi, città già visitata l’anno scorso nell’occasione della presentazione del mio libro tradotto in francese da Lise Caillat ed edito dalla casa editrice parigina Cambourakis. Qui a Parigi, fra l’altro, ho potuto conoscere degli scrittori italiani con cui avevo intessuto rapporti virtuali, ed è stato bello. Molto piacevole anche il mio incontro con la direttrice editoriale della mia casa editrice francese, Laurence Bourgeon. Apprezzo molto l’editoria francese e il sano rapporto intrattenuto con i librai indipendenti.
‘’Elle, qui ne touche jamais terre’’ è il titolo poetico del suo ultimo romanzo pubblicato in Francia due mesi fa, cosa vorrebbe dirci a tal proposito ?
« ‘’Lei che non tocca mai terra’’ è stato pubblicato in Italia nel 2021 e in Francia circa due mesi fa. Mi piace poterlo definire un romanzo d’amore tragico, gotico, che mescola una storia sentimentale complessa al folclore e alle tradizioni del Sud d’Italia. Nel romanzo si respira la stessa atmosfera del primo e anche questa storia contiene più voci anche se, volendo, una protagonista c’è e si chiama Miriam. C’è anche un personaggio che si chiama Andrea Donaera che ho inserito, su suggerimento di un amico musicista, per fuoriuscire da un blocco in cui mi stavo arenando. In realtà, mi sono divertito a creare il mio omonimo, anche se di divertimento vero e proprio non si può parlare per una storia tragica come quella che narro. »
Lo immagino, quindi ha finto che il personaggio fosse lei, pur sapendo che non poteva mai esserlo. Per concludere questa stimolante conversazione, cosa pensa riesca a legare uno scrittore pugliese a una lettrice o a un lettore francese ?
« Ritengo che la questione territoriale non abbia il peso e il potere che le diamo. A me non interessa sapere chi scriva, o meglio, da dove venga lo scrittore, ma piuttosto cosa scriva e come riesca a rendere universale un luogo. Le faccio qualche esempio. Ho amato un romanzo di Remo Rapino ambientato a Lanciano, in Abruzzo, perché mi sono immedesimato nella storia che è quindi diventata universale. Amerei, quindi, che un lettore francese amasse un mio romanzo come quando io leggo Simenon che ambientava la sua storia in un paesino a me sconosciuto. Non lo dico perché mi senta un Simenon ma solo per dire che il luogo di ambientazione dovrebbe diventare un vero e proprio elemento della scrittura capace di accattivare il lettore. Nel mio nuovo romanzo, ambientato a Lecce, città non lambita dal mare, metto, ad esempio una spiaggia. »
Andrea Donaera, ha progetti letterari futuri di cui poterci parlare ?
« Nel principio del 2024 la casa editrice Bompiani pubblicherà un mio nuovo romanzo il cui titolo è ancora da definire ma il cui mondo narrativo, le atmosfere e i personaggi, saranno in perfetta prosecuzione con quelli dei miei precedenti romanzi. Naturalmente, ogni libro può essere letto singolarmente essendo indipendente. Intimista, forse persino più degli altri, i protagonisti saranno un uomo e una donna. »
Nel ringraziarla per averci concesso il tempo per quest’amabile chiacchierata, le auguriamo la piena realizzazione dei suoi progetti : un tentativo di far luce eliminando le zone oscure.
Quanto al Festival du Livre de Paris, concludiamo sperando in una crescente partecipazione della cultura italiana in Francia con figure sempre nuove e diverse che potrebbero stupire il pubblico apportando linfa nuova in un panorama culturale in eterno movimento.
Paris, 22 aprile 2023
Adriana Valenti Sabouret
per @europolitiche.it