"L'Ucraina è una di noi e la vogliamo nell'Unione". Lo ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, parlando ai microfoni di Euronews. Puntuale è arrivato l'incoraggiamento al popolo ucraino: "restiamo in stretti contatti con i nostri amici ucraini. La leadership del presidente Zelensky e il suo coraggio e la resilienza del popolo ucraino sono impressionanti ed eccezionali. Sono una ispirazione".
In coerenza con le severe sanzioni economico-finanziarie del cosiddetto terzo pacchetto Ue contro la Russia, la presidente Von der Leyen ha annunciato che sarà vietata anche "la presenza in Ue della macchina mediatica del Cremlino. Russia Today e Sputnik, che sono controllate dal governo, e le testate a loro legate non potranno più diffondere le loro bugie per giustificare la guerra di Putin e creare divisioni nell'Unione. Stiamo sviluppando gli strumenti per vietare questa disinformazione tossica e dannosa in Europa".
Dura con Mosca, la Presidente Von der Leyen interpreta il sentimento generale nell'Unione in linea con gli altri vertici delle istiutuzioni europee, Sono infatti oceaniche le folle che in Europa manifestano riunite intorno alle bandiere ucraine. A Berlino si è tenuta la manifestazione più imponente con 500mila tedeschi radunati in centro per solidarizzare con gli ucraini impegnati in una strenua resistenza contro l'invasione ordinata da Vladimir Putin. Colpisce la grande solidarietà, ampiamente documentata dai media di tutto il mondo, che anima le popolazioni ai confini dell'Ucraina con tanta gente comune impegnata ad aiutare, rifocillare ed accolgiere vecchi, donne e bambini in fuga dalla minaccia della guerra.
L'Unione europea ha addirittura disposto aiuti di strumenti ed equiaggiamento militari all'Ucraina seppur nel quadro statutario di approccio difensivo della Nato. Ha destato clamore l'annuncio di invio di armi a Kiev del cancelliere tedesco Olaf Scholz che segna una storica discontinuità rispetto alla riluttanza dei governi di Berlino a coinvolgimenti nei conflitti, da ricondurre alla sconfitta nella seconda guerra mondiale, ad opera anche delle forze sovietiche, e alla divisione in due della Germania fino alla caduta del Muro di Berlino. L'obiettivo europeo è di sostenere concretamente la resistenza armata ucraina che, nonostante l'asimmetria delle forze in campo, promette di contrastare con ogni mezzo l'avanzata russa verso le città ucraine, Kiev su tutte.