Raggiunto un primo accordo Ue sulla ridistribuzione dei migranti
La decisione dei ministri dell'Interno europei con l'obiettivo di alleviare il peso sui soliti punti di approdo: Italia, Grecia, Spagna, Malta e Cipro. Al momento sono dodici gli Stati che hanno dato disponibilità alla ricollocazione ma "la stragrande maggioranza" ha approvato l'accordo
Secondo alcune anticipazioni si tratterà di diecimila richiedenti asilo
Nei prossimi giorni si riuniranno la Commissione europea con la presidenza francese del Consiglio per mettere a punto la piattaforma di solidarietà e stabilire i numeri, su base annua, di quanti potranno essere ridistribuiti.
Numeri che il ministro dell'Interno francese, Gerald Darmanin, non ha voluto confermare in conferenza stampa al termine del Consiglio Interni a Lussemburgo perché non sono ancora stati decisi.
Entusiasti anche la Commissione e il Consiglio che parlano di "accordo storico".
"Il meccanismo di solidarietà obbligatorio per tutti gli Stati membri include oltre una dozzina di Paesi, compresi la Francia e la Germania, che si sono finora impegnati ad applicare un sistema di ricollocazione”, ha spiegato Darmanin.
E questo è il principio di solidarietà, su cui gli Stati meridionali insistono da anni. In cambio però, gli Stati nordici (e ovviamente l'ormai ex gruppo di Visegrad) hanno ottenuto che venga adottato anche il principio di responsabilità. Gli Stati di primo arrivo sono tenuti allo screening e alla registrazione nell'Eurodac, il dabatabase delle impronte per richiedenti asilo e migranti irregolari.
Lo scopo è arginare i movimenti secondari, ossia quegli spostamenti non autorizzati - ma spesso tollerati dagli Stati di confine - dei migranti verso altri Paesi (in genere approdano nel Sud e si spostano per chiedere asilo nel Nord Europa).
Con la registrazione potranno essere riI Paesi che non sono disponibili ad accogliere migranti “dovranno offrire un sostegno finanziario che sarà versato direttamente ai Paesi di primo ingresso”, ha aggiunto il rappresentante della presidenza francese del Consiglio Ue.
I non aventi diritto saranno rimpatriati verso il Paese di approdo, in attuazione del regolamento di Dublino.
Viene comunque ritenuto un grande passo, anche dall'Italia. "È una giornata importante perché è la prima volta che si parla effettivamente del principio di solidarietà unito al principio di responsabilità. Diversamente da quello che era l’accordo di Malta, qui ne abbiamo parlato nel Consiglio europeo", ha spiegato la ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese. "Quindi siamo fiduciosi che ci sarà un aspetto positivo anche per le politiche future dell’immigrazione", ha aggiunto.
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