I ministri europei dell'energia, riuniti martedi 28 marzo nel Consiglio UE di settore, hanno ratificato a maggioranza il regolamento sullo stop ai motori termici alimentati a benzina e diesel nel 2035 nell'UE.
Si è delineata una larga maggioranza a favore, l'unico voto contrario è stato espresso dalla Polonia, mentre Italia, Romania e Bulgaria si sono astenute.
Il quadro generale dell'accordo era maturato a margine del Consiglio europeo generale con la Germania che, nel fine settimana, aveva raggiunto con la Commissione una intesa sull'utilizzo futuro di veicoli con motori a combustione interna che utilizzano carburanti sintetici (e-fuels).
Il governo italiano si propone comunque di ottenere negli anni quel che non ha ottenuto in questo Consiglio, puntando, ha detto il fisico Roberto Cingolani,consigliere per l'energia del governo, ad una futura estensione della deroga ai motori alimentabili con biocarburanti.
Più ravvicinata è invece la scadenza che vede Italia, Polonia, Repubblica ceca e Bulgaria contrari ai nuovi standard previsti dal 2025 dalla norma EURO 7. I governi dei Paesi contrarii ritengono troppo alti i costi da sostenere (a monte e a valle), per l’adeguamento, a carico delle filiere di produzione, dei veicoli ai nuovi requisiti europei relativi alle emissioni.
Intanto il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto una intesa per aumentare il numero di stazioni di ricarica elettrica e di rifornimento di idrogeno accessibili al pubblico in un raggio non superiore ai 60 Km. La Commissione lo definisce "un accordo storico che consentirà la transizione verso il trasporto a emissioni zero e contribuirà all'obiettivo di ridurre le emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030"
Il Consiglio energia ha inoltre varato la proroga fino al 31 marzo 2024, del regolamento di emergenza sulla riduzione della domanda di gas naturale, che prevede il taglio volontario ma coordinato del 15% dei consumi.
desk@europolitiche.it