La dichiarazione del presidente Michel a margine del Consiglio europeo del 29 e 30 giugno ne ha riassunto diplomaticamente le conclusioni. Michel ha detto: "Nel corso del Consiglio Europeo due paesi su 27, la Polonia e l'Ungheria, si sono dette contrarie sia alla sostanza che al metodo con cui si è arrivati ad approvare il Patto sulla migrazione, ovvero a maggioranza qualificata, e hanno una interpretazione differente delle precedenti conclusioni ma altri 25 sono invece d'accordo. Dobbiamo restare calmi, il patto è stato approvato e lavoreremo nella sede del trilogo per la sua definitiva messa in pratica".
Non si è comunque solo discusso solo di migrazioni al Consiglio. Tra i dossier toccati, la Cina. Come ha fatto più volte intendere Ursula Von der Leyen l'Unione europea verso la Cina ha una strategia di “de-risking, non disaccoppiamento”, che significa “ridurre le vulnerabilità dal punto di vista delle nostre relazioni economiche” come sulle materie prime critiche necessarie per la produzione di tecnologia pulita. Un tema su cui “c’è ampio consenso sia tra i governi Ue sia con i nostri partner G7”, ha messo in chiaro von der Leyen.
Il Consiglio europeo ha tenuto una importante discussione strategica sulle relazioni dell'Unione europea con i partner del vicinato meridionale. In tale contesto, il Consiglio europeo accoglie con favore i lavori svolti su un pacchetto di partenariato globale reciprocamente vantaggioso con la Tunisia, basato sui pilastri dello sviluppo economico, degli investimenti e del commercio, della transizione verso un'energia verde, della migrazione e dei contatti interpersonali, e sostiene la ripresa del dialogo politico nel contesto dell'accordo di associazione UE-Tunisia. Inoltre, in linea con gli impegni in materia di multilateralismo assunti in occasione del vertice
Unione europea-Unione africana del 17 e 18 febbraio 2022, il Consiglio europeo sostiene la presenza rafforzata dell'Unione africana nei consessi internazionali, in particolare nel G20.
Ricordando la dichiarazione del vertice UE-Balcani occidentali di Salonicco
del 21 giugno 2003, le successive dichiarazioni di Sofia, Zagabria, Brdo e Tirana e le sue precedenti conclusioni, in particolare quelle del 23 e 24 giugno 2022, il Consiglio europeo ribadisce il suo impegno pieno e inequivocabile a favore della prospettiva di adesione dei Balcani occidentali all'UE e il suo sostegno all'accelerazione del processo di adesione basato sul merito e delle riforme correlate. Il Consiglio europeo condanna i recenti episodi di violenza nel nord del Kosovo e chiede un'immediata distensione della situazione, sulla base degli elementi chiave già delineati dall'Unione europea il 3 giugno 2023. Le parti dovrebbero creare le condizioni per l'organizzazione di elezioni anticipate in tutti e quattro i comuni del nord del Kosovo.
Il 29 giugno si è raggiunto un accordo sull'Ucraina: “Il Consiglio europeo riconosce l'impegno e gli sforzi sostanziali dell'Ucraina per soddisfare le condizioni richieste nel quadro del processo di adesione all'UE. Incoraggia l'Ucraina a proseguire sulla via delle riforme. L'Unione europea continuerà a lavorare a stretto contatto con l'Ucraina e a sostenerne gli sforzi intesi a soddisfare pienamente tutte le condizioni” si legge nel comunicato ufficiale sul dossier riguardante i rapporti con Kiev.
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