instagram
twitter
europolitiche

Sign up now to

europolitiche3

Newsletter

europolitiche

Cross-media in Italian on the policies of European institutions and governments of European Union countries

Cross-media in Italian on the policies of European institutions and governments of European Union countries

Il rilancio economico e produttivo dell'UE secondo Marco Buti e Marcello MessoriDraghi's warning: political union and common debt are neededEU leaders back major new defense spending plans to strengthen securityContro la società dell'angoscia. Il nuovo prezioso saggio di Byung-Chul HanThe study visit organized by Europolitiche with the Erasmus + project "Cross Media Europe" in the field of Adult Education is about to startThe Commission presented the Rearm Europe planFranco-British plan and support for Ukraine by the leaders gathered by Starmer in LondonAustria finally has a government. Stocker is the new chancellor“Guerra all’antisemitismo? Il panico morale come strumento di repressione politica” di Donatella Della Porta. La presentazione alle Oblate di FirenzeElections in Germany: CDU wins with Merz, will govern with SPD, despite a consensus crisis. AFD advances2025 German elections: What to expectEU must behave like a single State Draghi tells European ParliamentMacron convenes European leaders for Ukraine summitI Winter Dialogues di EuropoliticheThe Munich Security Conference in Germany from 14 to 16 FebruaryBudget 2028–2035, Dombrovskis: "These will be challenging years"Trump Tariffs: E.U. Vows CountermeasuresFrom Monday 10 February, the European Parliament will hold a plenary sessionEU Leaders discuss defence and transatlantic relations at informal meetingDialoghi d'inverno: "Fare l'Europa, fare la pace", presentiamo il libro di Luca JahierSpinelli Group presented Project 27EU Commission presents its compass to boost Europe's competitiveness in the next five yearsSerbia: Vučević resigns after months of protestsWorld Leaders Gather To Commemorate 80th Anniversary Of Auschwitz LiberationDavos 2025: European leaders' reactions to the policies announced by TrumpCouncil of Europe launches European Year of Digital Citizenship Education 2025President Von der Leyen at the EP Plenary: innovation, energy, economic resilience and securityMacron et Scholz promettent une Europe forte et unieDonald Trump is sworn in as the 47th US President in the USEU defense: invitation letter by President Costa to the members of the EU CouncilIn memoria del professor Raimondo Cagiano de AzevedoPoland takes over EU Presidency for the second time in its historyRomania and Bulgaria fully join Europe’s borderless travel zoneGerman election 2025: Parties present campaign platformsFrance : Lombard doit surtout préparer dans l’urgence un budget pour 2025
europolitiche

Serbia: Vučević resigns after months of protests

28-01-2025 16:08

Europolitiche

Europolitiche, Putin, Balcani occidentali, serbia , kosovo, paesi balcanici, Vučević resigns after months of protests, Milos Vučević Alexsandar Vučić, ,

Serbia: Vučević resigns after months of protests

Serbia: dimissioni del primo ministro nazionalista Vučević, dopo mesi di proteste di piazza

EU/IN - Serbia: after growing public discontent over the handling of the Novi Sad railway station tragedy that killed 15 people, Milos Vucevic announced on Tuesday that he was stepping down as prime minister.

The Novi Sad collapse has ignited long-standing anger across Serbia over the autocratic grip on power. The real target is the overbearing nationalists of the long-ruling Serbian Progressive Party. More than the resigning Vucevic, the opposition is aiming to undermine President Vucic, the real political strongman in Serbia. The students have received diplomatic and cautious support from the European Commission. Brussels believes Vucic's closeness to the Russians is the cause of instability in the heart of the Western Balkans.

 

IT - Le proteste degli studenti in Serbia hanno portato alle dimissioni del primo ministro Vučević nel corso della mattinata del 28 gennaio. 

Le manifestazioni sono da mesi indirizzate contro il Partito progressista serbo (Sns), al potere da dodici anni, con la guida e la supervisione di Alexsandar Vučić, Presidente della Serbia dal maggio 2017 e uomo forte del Paese balcanico da ancor prima. L'ascesa al governo di Miloss Vučević data 21 marzo 2024, con la promozione da ministro della difesa della premier Ana Brnabić, che l'aveva preceduto alla guida del governo dal giugno 2017. 

La decisione è giunta dopo un nuovo episodio di violenza contro gli studenti a Novi Sad, da dove sono cominciate le proteste dopo che lo scorso primo novembre 2024 il crollo di una pensilina alla stazione ferroviaria ha provocato ben 15 morti. I giovani sono stati violentemente attaccati da un gruppo di facinorosi riconducibili al partito di governo, come rappresaglia per graffiti e scritte contro gli uffici del partito di Vučić e Vučević. All'impressionante moto di piazza che ne è seguito il premier ha prima accusato d'ingerenza non precisate potenze occidentali dal Forum di Davos e poi ha finito per rassegnare le dimissioni. Vučić ha ora trenta giorni per decidere se incaricare un nuovo esecutivo o indire elezioni lampo, che potrebbero rendere più contendibile il governo a Belgrado dopo anni di egemonia dei nazionalisti, non di rado filo-russi.

Le reazioni a Bruxelles.. 

Un appoggio diplomatico e cauto è giunto agli studenti dalla Commissione europea che ha associato le proteste in Serbia a democratiche forme di “partecipazione dei cittadini” in un Paese, peraltro, candidato all'adesione all'UE.

Il processo di adesione della Serbia all'Unione europea è iniziato con la firma il 29 aprile 2008 in Lussemburgo dell'accordo di stabilizzazione e associazione (ASA) con l'Unione europea a seguito dei negoziati iniziati il 10 ottobre 2005. L'ASA è entrato in vigore il primo settembre 2013. Belgrado ha chiesto di aderire all'UE nel dicembre del 2009. Il Consiglio europeo ha concesso lo status ufficiale di Paese candidato il 1º marzo 2012 con l'avvio ufficiale dei negoziati il 21 gennaio 2014.

Nel 2024 non è stato aperto nessun nuovo capitolo negoziale tra Ue e Serbia e l’atteggiamento di Vučić verso Putin imbarazza la Commissione. Per il momento Belgrado non ha dimostrato coerenza nell’attuazione delle riforme indicate da Bruxelles e la comunicazione del Governo sui rapporti con l’Unione europea sono stati quantomeno ambigui. Stato di diritto, rispetto dei diritti fondamentali, libertà di espressione e libertà dei media restano i problemi principali ma il vero elefante nella stanza è rappresentato dalle relazioni con il Kosovo. Il futuro dei due Paesi passa da un percorso di normalizzazione delle relazioni che, al contrario, negli ultimi due anni sono ulteriormente peggiorate. Il combinato disposto di tutte queste criticità rende la Serbia, tra i candidati all'adesione, il Paese più lontano dall’Unione europea.

 

Staff @europolitiche.it

 


instagram
twitter
whatsapp

WEBSITE CREATED BY Q DIGITALY

©2021-2022 di Europolitiche.it