EN - British Prime Minister Rishi Sunak calls surprise July election. unak gave the speech at 10 Downing Street on 22 May. The Labour Party, led by Keir Starmer, has been ahead in the polls for some time.
IT - Il premier britannico Sunak ha annunciato a sorpresa la convocazione del voto per il 4 luglio. Sunak lo ha detto il 22 maggio al numero 10 di Downing Street. Nei sondaggi il Labour Party, guidato da Keir Starmer, è da tempo in vantaggio.
Nonostante la Gran Bretagna non sia da tempo un Paese membro dell'Unione europea, l'attenzione dell’opinione pubblica europea e dei media globali sulla sua vita politica ed istituzionale resta sempre molto alta. In questo quadro, la decisione del Primo Ministro Sunak di rompere gli indugi riguardo la convocazione delle elezioni politiche ha sicuramente destato grande sorpresa.
Eletto alla Camera dei comuni nel 2015 nel collegio di Richmond (Yorks), e Cancelliere dello Scacchiere nel secondo governo Johnson dal 13 febbraio 2020 al 5 luglio 2022, Rishi Sunak è Primo ministro del Regno Unito dal 25 ottobre 2022.
I Tories partono sfavoriti
Secondo tutti i sondaggi, i laburisti sono in netto vantaggio per la tornata elettorale del 4 luglio. Si tratta di un ritorno alla guida della Gran Bretagna che i laburisti attendono da quasi 14 anni e cioè da quando, l'11 maggio 2010, Gordon Brown chiuse la sua esperienza di Primo Ministro lasciando il posto al conservatore David Cameron. Sui tre lustri di guida conservatrice sarà la storia a dare un giudizio più distaccato. Certo è che i toni di rammarico ispirano i media conservatori britannici nel tracciare il bilancio degli ultimi cinque governi guidati dai Tories. Molteplici sono le analisi impietose degli esiti della controrivoluzione conservatrice promessa dai conservatori in opposizione al lascito del decennale gabinetto Blair, insediatosi nel 1997, e ai tre anni del suo successore, nonchè ex Cancelliere dello Scacchiere, Gordon Brown uscito di scena nella tarda primavera del 2010.
Eppure, forte del suo profilo personale e professionale, Sunak ha incarnato in questi anni, una speranza di rilancio Tory, progressivamente sbiaditasi alla luce delle difficoltà che il Regno Unito ha dovuto affrontare nel corso dei suoi ventotto mesi a Downing Street. Gli alterni scenari ereditati dal Covid e i riverberi della guerra in Ucraina, non hanno certo agevolato l'arduo compito di cui Sunak si era fatto carico succedendo alla meteora Liz Truss. Guidando il quinto governo conservatore del ventunesimo secolo, Sunak non è riuscito a rivitalizzare, come sperava, il consenso intorno al progetto di rilancio britannico che pure dalla sua precedente esperienza al Tesoro aveva cercato di preparare. Apparso una figura ascrivibile ad un tecnocraticismo liberista fuori tempo e di precaria credibilità nel ruolo di leader dalla postura assertiva, Sunak non e riuscito a ricompattare il suo partito uscito dilaniato dalla fine dell'era Johnson, leader di parito e governo dal 2019 al 2022, ma forte di una sindacatura di Londra e di ministro con i due governi di Teresa May. Ingloriosamente alle prese con un infamante partygate, Boris Johnson ha depauperato in pochi anni un grande patrimonio di consenso con il quale aveva stravinto le elezioni nel 2019 contro il laburista radicale Corbyn e guidato nel gennaio 2020 la realizzazione della Brexit, seguita da un accordo commerciale con l'Unione europea alla fine dello stesso anno.
Il probabile successore a Downing Street
Keir Starmer, classe 1962, è ascrivibile ad una visione del laburismo derivato dal pensiero della "soft left" britannica. Avvocato dal piglio pragmatico, ritiene necessaria l'abolizione della Camera dei Lord e la sostituzione con una camera alta elettiva. Sostiene la proprietà sociale e gli investimenti nei servizi pubblici, compreso il Servizio Sanitario Nazionale, nonché l'abolizione delle tasse universitarie. Ha chiesto un aumento delle imposte sul reddito per il 5% superiore dei redditi e la lotta all'elusione fiscale da parte delle società, alle quali vuole riallineare al rialzo le imposte dopo la stagione dei tagli perpetrati in quattordici anni di Cancellieri dello Scacchiere conservatori. Può sorprendere ma Starmer ha anche sostenuto le proposte anti-austerità dei Labour sotto la guida di Jeremy Corbyn. Lo ritroviamo più liberal nel suo approccio alle disugugalinze sociali per mitigare le quali propone da sempre "indicatori nazionali di benessere" in grado di misurare le prestazioni del Regno Unito in termini di salute, disuguaglianza, senzatetto e ambiente.
Non incline a concedere eccessivi vantaggi alle potenti lobbies delle armi britanniche, Starmer ha chiesto ai governi conservatori la fine delle "guerre illegali" e una revisione delle vendite di armi. Come da tradizione guida un governo ombra con due figure politiche femminili, Anneliese Dodds fino al 2021 e da allora Rachel Reeves. succedutisi nel ruolo di responsabili del dicastero all'economia.
Antonio de Chiara @europolitiche,it