Le diplomazie transatlantiche avevano in agenda la visita del cancelliere tedesco Olaf Scholz al presidente statunitense Biden nella seconda settimana di febbraio del 2024.
La missione del cancelliere tedesco ha riguardato in particolare il dossier Ucraina in un quadro in cui l'UE ha stanziato per Kiev 50 miliardi di euro fino al 2027. Gli aiuti statunitensi a Kiev sono bloccati a causa del mancato sostegno di martedi 7 dei senatori repubblicani all'accordo bipartisan sui fondi all’Ucraina. A questo scopo Scholz, ritenendo urgenti i fondi da stanziare, è andato a cena con molti parlamentari di Washington utili alla causa di quella che il governo tedesco così come le istituzioni dell'Ue, definiscono una sfida transatlantica comune.
In Germania si è ben consapevoli che il viaggio potrebbe essere uno degli ultimi incontri bilaterali di Scholz con Biden, nel caso in cui il presidente democratico dovesse fallire la rielezione alla Casa Bianca.. I due leader, anche per questo, hanno cercato reciproche rassicurazioni sulla linea comune da tenere al prossimo vertice NATO di luglio. La tenuta del sistema di sicurezza collettivo transatlantico potrebbe finire clamorosamente sotto forte pressione se Trump, una volta eletto, decidesse di disimpegnarsi dalla Nato e porre fine alla guerra russo-ucraina “in un giorno, 24 ore”.
Su un altro dossier, Scholz ha voluto consolidare la convergenza di vedute con la Casa Bianca sulla soluzione che contempla due Stati, uno palestinese, l'altro israeliano, in un Medio Oriente destabilizzato dalla strage del 7 ottobre 2023. Caddero allora, ad opera di militanti di Hamas, più di un migliaio di civili e militari israeliani, e furono rapiti circa 250 di questi. La conseguente e poderosa controffensiva israeliana a Gaza, avendo già mietuto ventottomila di morti sul campo, preoccupa sia Biden che Scholz.
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