Un recente testo di Gaetano Sateriale e Fabrizio Ricci, Ripartire dalle Città, Futura edizioni, rimette al centro del dibattito delle idee la relazione tra modelli urbani e modelli organizzativo sociali, con le sue molteplici e multidimensionali questioni inerenti lo sviluppo sostenibile, la
contrattazione territoriale, la gestione della complessità urbana in termini di economia circolare, di rigenerazione urbana, di consumo di suolo.
La città diviene per la maggior parte degli studiosi di sviluppo economico, il laboratorio di innovazione sociale ove si giocherà l’immensa partita del nuovo modello di sviluppo della modernità post pandemia, come ben sottolinea il presidente dell'associazione Nuove Ri-generazioni Gaetano Sateriale:
“Le città sono le relazioni che si creano tra le persone e danno vita alle comunità. Sono le tante occupazioni e le varie condizioni di lavoro dei loro abitanti. L sedi degli organi di governo locale, delle istituzioni statali, delle attività di culto. Le città sono il luogo in cui si esplica il contratto tra il cittadino e lo Stato.”
Nel nuovo modello di sviluppo sono connessi, vari temi che comporranno lanuova agenda urbana pe i policy maker:
• Le nuove geografie del lavoro
• Le disuguaglianze
• I divari di cittadinanza
• La società della conoscenza
• Inclusione sociale
• Digitalizzazione
Visti i fattori che contraddistinguono la centralità della dimensione dei luoghi (P. Venturi, F. Zandonai) nelle policies da attuare, abbiamo da considerare la grande occasione di progettare il Pnrr, elaborando non solo nuove infrastrutture sociali e di mobilità.
Ma ridefinire un nuovo approccio e un nuovo metodo di governo urbano che parta da Agenda 2030, dai suoi obiettivi di sviluppo sostenibile e di rigenerazione sociale, cooperando e coordinando i vari attori del territorio; guardiamo per esempio al Patto per il Lavoro e il clima stilato dalla Regione Emilia Romagna.
Caso di studio importante, modello progettuale e paradgmatico, per le aree interne del nostro sistema paese, e per gli altri territori in forte ritardo in termini di “ricomposizione tra economia e società”(P. Venturi, F. Zandoani), edi forme di capitale sociale, che fanno coesione sociale ed economica.
Un approccio sistemico e integrato, che divenga cultura della programmazione di intervento, utilizzando i principi della prossimità e della relazione(G. Sateriale) che si comporrà, secondo lo schema del saggio citato:
• Mappatura dei bisogni per la creazione di un Welfare dei territori e delle
persone
• Costruzione delle reti sociali attive
• Istruire una concertazione multi livello
• Ridisegnare spazi
• Dotazione di una strumentazione forte di rigenerazione urbana
• Ridisegnare la mobilità sostenibile, la sanità di territorio, la gestione dei rifiuti.
Altri protagonisti che dovranno a nostro avviso, divenire fulcro di questa
trasformazione sarà la cittadinanza attiva , il terzo settore, i corpi intermedi che con la loro voglia di comunità possono influenzare fortemente le piattaforme sociali, creando inclusione e costruendo democrazia attiva e cittadinanza, come afferma Stefano Micelli nella sua introduzione al libro Dove di Paolo Venturi e Flaviano Zandonai:
Oltre ai protagonisti del terzo settore, contribuiscono alla rigenerazione dei luoghi una moltitudine di esperienze, dall’impresa protagonista dell’innovazione sociale alle imprese culturali, dai coworking al nuovo artigianato tecnologico.
Tutti questi soggetti alimentano una nuova idea di economia e una nuova idea di spazio. Contribuiscono a promuovere "reti di scambi e significati, rinnovano il senso di esperienze che hanno un conto economico solido ma anche il merito, allo stesso tempo, di favorire l’inclusione sociale e la costruzione di senso condiviso”
Alessandro Mauriello @europolitiche.it