La seconda settimana di giugno è stata segnata dall'ennesimo terribile naufragio nel Mar Mediterraneo, avvenuto questa volta a largo delle coste della Grecia meridionale.
Un peschereccio si è ribaltato, nella notte di mercoledi 14 giugno, 47 miglia nautiche in un tratto di mare a sudovest di Pylos, nel Peloponneso. Sono state 80 le vittime come indicato dalla guardia costiera locale. Gli sventurati tratti in salvo sono stati poco più di un centinaio, a fronte di decine e decine di morti accertati dalla guardia costiera locale. L’imbarcazione, lunga 30 metri, era stracolma di migranti. C’è chi ha ipotizzato ci siano state a bordo 400 persone e chi addirittura 750. Numeri lugubri numeri che hanno fatto del naufragio di questo barcone uno dei più letali mai accaduti nel Mediterraneo.
Le reazioni della Commissione Ue
Il gravissimo evento ha profondamente scosso l'opinione pubblica europea. A nome della Commissione europea, la presidente Von der Leyen ha commentato: “Profondamente addolorata per la notizia del naufragio al largo delle coste greche e per i tanti morti segnalati” dicendosi “molto preoccupata per il numero di persone scomparse” e ha aggiunto: “Dobbiamo continuare a lavorare insieme, con gli Stati membri e i Paesi terzi, per prevenire queste tragedie”.
Le ha fatto eco la commissaria Ue agli affari interni Ylva Johansson: "Penso che questo naufragio sia il segno del fatto che la nostra politica migratoria non funziona bene al momento. La cambieremo con il nuovo Patto" di migrazione e asilo […] La situazione di stallo durata sette anni è finita", ha spiegato la commissaria Johansson che ha, inoltre, voluto difendere il lavoro delle Ong: "Sono diverse tra loro ma in generale fanno un ottimo lavoro e salvano vite".
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