I leader dell'Unione europea, dell'America Latina e dei Caraibi si sono ritrovati per un vertice a Bruxelles teso a riannodare i fili delle complesse relazioni tra i due continenti.
Di primaria importanza al vertice è stata l'annosa questione dell’accordo di libero scambio tra i 27 e gli Stati del Mercosur. L’intesa del 2019 è risultata in stallo da allora su clima, ambiente e diritti umani anche a seguito della crescente deforestazione in America Latina.
Francia, Germania, Paesi Bassi, Austria e Irlanda hanno più volte rimarcato la loro riluttanza a procedere con addendum all'accordo senza passi avanti sulla protezione del clima e delle foreste amazzoniche.
Il presidente brasiliano Lula e l'argentino Fernández hanno di converso chiesto un equilibrio nei rapporti tra i due continenti.
L'UE s'impegna per 45 miliardi di investimenti
Bruxelles si è impegnata ad investire oltre 45 miliardi di euro entro il 2027 in piani per i partner in Sud America e nei Caraibi. L'Unione agirà nel quadro dell'iniziativa Global Gateway che la collega al resto del mondo, in aperta competizione con i voluminosi programmi di supporto della Cina in infrastrutture globali.
Sulla fornitura di materie prime all’Europa, è stato firmato uno specifico accordo di partenariato con il Cile.
La presidente Von der Leyen ha rimarcato l'importanza del vertice e ha sottolineato la cantierizzazione di ben 135 progetti europei in America Latina.
Il veto di alcuni Paesi sudamericani sulla condanna dell'aggressione russa in Ucraina
I leader di Ue e Celac, seppur sulla scorta di un rinnovato dialogo, non sono riusciti a concordare un testo unanime di condanna della Russia per l’aggressione contro l’Ucraina, a causa della contrarietà di Nicaragua, Cuba e Venezuela. Il veto ha particolarmente deluso le aspettative riposte nel vertice dalla presidenza spagnola dell'Unione che ha però ottenuto l'impegno delle due delegazioni ad incontrarsi in futuro ogni due anni.
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