Germania, Francia e Italia hanno presentato al Consiglio Affari Esteri del 22 gennaio un documento che orienta l'Ue garantire la sicurezza nel Mar Rosso, contribuendo a respingere de facto gli attacchi indiscriminati degli Houthi dello Yemen che attaccano quasi quotidianamente navi, non ultime quelle europee o dirette ai porti Ue, del tutto estranee al Mar Rosso, colpendo così una delle arterie centrali della libera navigazione e quindi anche del commercio mondiale. Armati dall'Iran, i miliziani Houthi sostengono di essere discriminati in Yemen dal governo e di dover difendere i diritti degli sciiti nella regione a nord , particolarmente povera, attirando l'attenzione sulla loro causa financo con clamorosi attacchi di pirateria.
I tre governi hanno indicato l'opportunità di utilizzare le capacità già esistenti della missione Emasoh/Agenor, nello stretto di Hormuz e hanno invitato l'Alto Rappresentante a portare avanti il varo della nuova missione militare Aspides, che sarà incaricata di difendere (anche con l’uso della forza), le navi mercantili nel Mar Rosso, come segno tangibile di sostegno all'obiettivo politico comune di proteggere la libertà di navigazione e di sostenere il diritto internazionale. L'obiettivo è arrivare ad approvare la missione per il Consiglio del 19 febbraio.
In una dichiarazione la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock ha riferito che l'Ue prova ad agire accreditandosi come partner affidabile per il diritto internazionale e ha insistito sulla necessità che l'Ue "lanci congiuntamente un'operazione per il Mar Rosso".
L'Ue si avvia così a lanciare una delle più importanti operazioni militari congiunte della sua storia.
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