EN - French President Emmanuel Macron will visit German President Frank-Walter Steinmeier in Berlin on Sunday. It has been 24 years since a French president met a German president at this level.. The three-day state visit represents the highest level of diplomatic courtesy.
IT - Il presidente francese Emmanuel Macron farà visita domenica 26 maggio al presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier a Berlino. Da 24 anni un presidente francese non incontrava a questi livelli un presidente tedesco. La visita di Stato, di tre giorni, rappresenta il massimo livello dell'etichetta diplomatica.
E' il primo viaggio del genere dai tempi di Jacques Chirac. Sebbene Macron si rechi regolarmente a Berlino per incontrare il cancelliere Scholz, solo una visita ufficiale al Presidente tedesco, può essere considerata a tutti gli effetti una “visita di Stato”. In programma, comunque, anche un incontro martedi sera con il cancelliere tedesco al Consiglio dei ministri franco-tedesco. Il presidente francese visiterà Berlino, Dresda e Münster. Ben due gli appuntamenti di grande valore simbolico-istituzionale, la celebrerazione congiunta dei 75 anni della Costituzione tedesca e la visita al Memoriale dell'Olocausto.
La complicata fase politica nell'Unione
Incontrandosi a Berlino, Macron e Steinmeier intendono rinsaldare il legame franco-tedesco. Tra le due più alte cariche di Stato di due Paesi guida dell'Unione, si parlerà sicuramente della complicata congerie di problemi che assillano i processi democratici nell'Ue. Non è passata inosservata in questi anni la simmetrica postura di aperto contrasto dei due Presidenti alla crescita dell'estrema destra, che pare in rafforzamento, almeno dai sondaggi, anche nelle prossime elezioni europee dell'8 e 9 giugno. Di ampio respiro anche gli altri temi che non potranno essere elusi in un dialogo di cosi alto profilo. Nella prospettiva del confronto auspicabilmente il più costruttivo possibile, Francia e Germania sono però divise dai diversi approcci su alcuni dossier di grande rilevanza.
Ucraina e Nucleare, due fronti aperti tra Parigi e Berlino
Sul contributo militare a sostegno dell’Ucraina, aggredita dalla Russia, a Berlino le parole interventiste usate da Macron, sono risuonati troppo assertive, anche se probabilmente espresse per ricadute di consenso nel complicato clima elettorale in Francia. Restano storiche e non conciliabili le divergenze sull'energia nucleare, con la Germania che sta dismettendo anche l’ultima centrale e la Francia che, con Macron, si ritiene presidio globale di questa fonte di energia.
A fasi alterne sulla coesione economica
Sia Macron in Francia che Steinmeier e Scholz in Germania, hanno cercato di coordinare nelle rispettive funzioni i ministri finanziari Le Maire e Lindner durante le lunghe trattative che hanno dato vita al nuovo Patto di stabilità e crescita Ue. Una volta approvato, Macron ha definito il nuovo Patto come un compromesso accettabile. Il mediatore Steinmeier ha condiviso la linea della cancelleria che ha ottenuto una conferma dei parametri di stabilità nell'Unione, seppur meno rigida del passato.
I due Paesi appaiono in maggiore sintonia sull'esigenza di un vigoroso rilancio industriale europeo e sulla reciproca cautela da tenere sul fronte commerciale con la Cina. Rispetto a Pechino i franco-tedeschi hanno adottato un profilo più basso rispetto agli Stati Uniti apparsi più severi con l'incombenza sui mercati globali del gigante asiatico. Da Parigi e Berlino ma anche da Bruxelles non sono mancate critiche all'insegna del redivivo neoprotezionismo statunitense ritenendolo insidioso per la proiezione economico-commerciale dei Paesi Ue e in primis di Francia e Germania.
Due convinti europeisti
Meno coinvolto in prima persona nell'agone politico-elettorale, Steinmeier si sta rivelando da anni una figura dallo spiccato profilo coesivo in tutta Europa. E' significativo che, a due settimane dal voto europeo, l'attento Macron abbia cercato con Steinmeier una interlocuzione con celebrazioni e appuntamenti in grado di rafforzare, nello spazio pubblico continentale, l'immaginario simbolico-europeista che Macron cerca, con alterne fortune. di presidiare e aggiornare, sin dalla sua ascesa all'Eliseo nel maggio del 2017.
Antonio De Chiara @europolitiche.it