Alexey Navalny, il quarantasettenne oppositore russo, è morto nella colonia penale n. 3 dell'Okrug autonomo di Yamalo-Nenets.
"Il 16 febbraio di quest'anno, nella colonia correzionale n. 3, il detenuto Navalny A.A. si è sentito male dopo una passeggiata, perdendo quasi immediatamente conoscenza. Gli operatori sanitari dell'istituto sono immediatamente arrivati ed è stata chiamata una squadra medica di emergenza", si legge nel comunicato del dipartimento regionale del servizio penitenziario federale "Sono state eseguite tutte le misure di rianimazione necessarie, ma non hanno dato risultati positivi. I medici del pronto soccorso hanno confermato la morte del condannato. Si stanno accertando le cause della morte", riporta ancora il dipartimento rilanciato dalle agenzie russe.
Leader dell’opposizione russa, capo del partito “La Russia del Futuro”, Navalny è stato un'attivista anti-corruzione e fondatore del “Fondo Anti-Corruzione” (FBK). E’ stato protagonista della scena e stampa internazionale organizzando manifestazioni anti-corruzione e anti-governo, apertamente dirette contro il Presidente Russo Vladimir Putin. Navalny si trovava in carcere dal gennaio 2021, quando al suo rientro in Russia venne arrestato in aeroporto con l'accusa di frode e corruzione. Nel marzo 2022 Navalny era stato condannato a nove anni di carcere poi passati a diciannove, in una colonia di lavori forzati.
Il 15 dicembre 2021 Daria Navalnaya, figlia di Alexei Navalny, aveva ritirato il premio Sacharov del Parlamento europeo a nome del padre detenuto.
Accuse dirette sono state lanciate dai vertici dell'Ue e dalle capitali europee. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha replicato: "Non abbiamo ancora i risultati dell'esame medico legale, ma le conclusioni dell'Occidente sono già pronte", ha scritto su Telegram.
Alle prossime elezioni di marzo in Russia, Putin non avrà più, seppur detenuto e per questo non candidato, un rivale scomodo come Navalny,
Le reazioni dei vertici delle istituzioni Ue
Le reazioni indignate della Casa Bianca, dai vertici Nato e dalle Nazioni Unite hanno avuto vasta eco e unanime sdegno nell'Unione europea. Appresa la notizia Ursula von der Leyen ha dichiarato in un videomessaggio: "Putin non teme altro che il dissenso del suo stesso popolo" e la presidente della Commissione Ue ha aggiunto: "questo ci ricorda chi è Putin".
"La Russia gli ha tolto la libertà e la vita, ma non la sua dignità. La sua lotta per la democrazia continua a vivere". ha detto la presidente dell'Europarlamento Roberta Metsola.
A sua volta Charles Michel, presidente del Consiglio europeo non ha esitato a dichiarare: "L'Ue ritiene il regime russo unico responsabile di questa tragica morte"
“Sono sconvolto dalle notizie dei media sulla morte di Alexei Navalny, un uomo molto coraggioso che ha dedicato la sua vita per salvare l’onore della Russia, dando speranza ai democratici e alla società civile”. Così l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, che ha subito intestato, tramite i social, la “responsabilità esclusiva” al presidente russo Putin.
Con un post su X il Commissario europeo Paolo Gentiloni ha commentato: “ La morte di Navalny in una prigione russa fa rabbrividire. Onore al più coerente oppositore del regime di Putin. Il suo coraggio nella lotta per la libertà resta un esempio per tutti.”
Indignazione dai governi europei
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha sostenuto che Navalny “probabilmente ha pagato il coraggio con la sua vita”. Sottolinea poi che la Russia “da tempo non è più una democrazia”. A esprimere il suo cordoglio anche la ministra tedesca degli Esteri Annalena Baerbock: "Alexei Navalny era come pochi altri un simbolo per una Russia libera e democratica. Proprio per questo è dovuto morire. I miei pensieri sono rivolti alla moglie e ai figli".
In un messaggio pubblicato, il presidente francese Emmanuel Macron ha elogiato “la memoria di Alexeï Navalny, il suo impegno, il suo coraggio”: “Nella Russia di oggi, gli spiriti liberi vengono messi nei gulag e lì condannati a morte. Rabbia e indignazione”, ha inoltre scritto il presidente francese.
La ministra degli esteri francese, Stéphane Séjourné, a sua volta ha sottolineato come Alexei Navalny abbia “pagato con la vita la sua resistenza a un sistema di oppressione”, per poi portare vicinanza e amicizia alla famiglia da parte dell’intera Francia.
"La morte di Aleksej Navalnyj nel carcere russo di Kharp rappresenta la peggiore e più ingiusta conclusione di una vicenda umana e politica che ha scosso le coscienze dell'opinione pubblica mondiale". Lo ha scritto il presidente italiano Sergio Mattarella in una dichiarazione. "Per le sue idee e per il suo desiderio di libertà Navalnyj è stato condannato a una lunga detenzione in condizioni durissime. Un prezzo iniquo e inaccettabile, che riporta alla memoria i tempi più bui della storia. Tempi che speravamo di non dover più rivivere. Il suo coraggio resterà di richiamo per tutti. Esprimo alla famiglia di Aleksej Navalnyj il cordoglio e la vicinanza della Repubblica italiana".
Il premier spagnolo Pedro Sanchez si è detto "scioccato" per la morte di Navalny, "ingiustamente detenuto". Il ministro spagnolo degli Affari Esteri, José Manuel Albares, ha chiesto alla alla Russia di chiarire le circostanze della morte improvvisa di Alexei Navalny. "Esigiamo il chiarimento delle circostanze della sua morte, avvenuta durante un'ingiusta prigionia per motivi politici", segnala il ministro per poi manifestare "le nostre condoglianze ai suoi familiari e il sostegno a quanti lavorano per la libertà".
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