E' stata una lunga notte quella che si è protratta fino alle 4 del mattino del 9 dicembre all'Ecofin informale in cui i ventisette ministri delle Finanze dell'Unione europea hanno invano cercato l'intesa sulla riforma del Patto di stabilità e crescita.
Otto ore di negoziati non sono bastati a trovare la quadra, nonostante il clima coesivo che ha contribuito a creare da settimane la presidente di turno, il ministro dell'economia spagnolo Nadia Calvino.
“Progressi sostanziali ma missione non ancora compiuta”, ha commentato significativamente il commissario all'Economia, Paolo Gentiloni. Si prefigura un ritorno al tavolo oltre metà dicembre con un altro Ecofin informale per finalizzare l'accordo e non mancare l'impegno di arrivare ad un compromesso definitivo entro l'anno. Sul tavolo si trova da mesi la proposta della Commissione che resta la griglia per non far collidere eccessivamente le opposte visioni dei Paesi più attenti gli equilibri di bilancio rispetto a quelle di altri orientati a non deprimere lo slancio che auspicano verso una nuova stagione di investimenti.
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