Nessuna novità sostanziale sulla riforma del Patto di Stabilità e Crescita UE che anima, da mesi, un complicato negoziato tra i ministri economici dell'eurozona, riuniti ogni mese nel consesso dell'Eurogruppo. La trattativa è di capitale importanza in quanto concerne la riforma delle regole, sospese fino a gennaio del 2024, alla base della gestione dei conti pubblici da parte dei Paesi UE. Lo stallo si evince dai toni delle dichiarazioni della ministra spagnola Nadia Calvino, in veste di mediatrice rappresentando la presidenza di turno dell'Unione. Calvino ha ammesso di poter "iniziare la fase finale del negoziato politico sulla base di un testo legislativo nelle prossime riunioni".
La presidenza spagnola ha messo il sostegno agli investimenti tra i quattro pilastri del negoziato, ma la partita per poterli scorporare dal conteggio del deficit è tutta da giocare. La Germania sta insistendo sulla richiesta di un taglio annuo al debito dei Paesi più indebitati. La Francia intende evitare un aggiustamento insostenibile sulle finanze pubbliche. L’Italia punta a tutelare gli investimenti strategici.
La riunione dell'Eurogruppo è stata preceduta da una sessione di dialogo economico transatlantico. Ospite d'eccezione, la segretaria al tesoro statunitense Janet Yellen, soffermatasi su due priorità: il sostegno all'Ucraina, la migliore compattezza possibile dei sistemi produttivi transatlantici nella competizione con la Cina. Sul Patto la dichiarazione della Yellen, prestigiosa economista d'impronta New Keynesian, è apparsa come un endorsement agli sforzi di mediazione della presidenza spagnola: "Mi rendo conto che ci saranno altre decisioni da prendere nei prossimi mesi per sostenere la ripresa dell'Europa, compreso il lavoro in corso sulla riforma del Patto di stabilità e crescita. Spero che l'accordo finale, incentivando adeguatamente livelli di debito sostenibili, consenta anche di perseguire di nuovo la crescita con investimenti".
Rivolgendosi alla Yellen, il presidente dell'Eurogruppo Pascal Donohe ha detto: “L’economia globale ha rallentato leggermente nel secondo trimestre del 2023, ma è ancora resiliente, e abbiamo condiviso insieme la forte convinzione che le nostre economie, l’economia europea e l’economia americana siano andate meglio del previsto nella prima metà di quest’anno. . Fino ad ora, su entrambe le sponde dell’Atlantico, possiamo vedere gli shock manifestarsi gradualmente, con l’attuale calo della crescita in Europa e, naturalmente, altri sviluppi che si verificano in tutto il mondo. Rimaniamo tuttavia fiduciosi che la situazione migliorerà nel 2024 e, in Europa, sappiamo che dobbiamo continuare a lavorare insieme per trovare nuovi modi di coordinare i nostri sforzi in modo da poter ottenere più risultati collettivamente di quanto possiamo ottenere individualmente. E lo faremo.”
La prossima riunione dell'Eurogruppo è in programma l'8 novembre.
Antonio De Chiara @europolitiche.it